14 Luglio 2022
fonte: imagoeconomica.it
Ha preso il via intorno alle ore 10 di questa mattina, giovedì 14 luglio 2022, in Senato, la discussione generale sul Dl Aiuti. Il M5s, come già annunciato ieri in tarda serata dal leader Giuseppe Conte, è pronto ad abbandonare l'Aula. Secondo quanto si apprende, la votazione finale è atteso intorno alle 15, ma qualcosa potrebbe trapelare già a breve. Il Dl Aiuti scade il prossimo venerdì, 16 luglio, e la mancata conversione lo farebbe decadere. C'è chi, come il ministro Federico D'Incò (M5s), cerca di correre subito ai ripari per evitare la crisi del Governo Draghi.
Mentre le tensioni nel Governo aumentano sempre di più, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, prima dell'inizio della seduta al Senato avrebbe parlato con i capigruppo della maggioranza per verificare la possibilità di evitare il voto di fiducia sul dl Aiuti e di votarlo per articoli. In questo modo - spiegano le indiscrezioni - si potrebbe evitare una vera e propria crisi di Governo.
Risuonano intano le parole del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, da pochissimo uscito dal Movimento, che afferma: "Dal M5S piano cinico e opportunista che trascina il paese al voto anticipato e al collasso economico e sociale". E dunque , continua il titolare della Farnesina, "non potevamo essere complici". Secondo Di Maio, i vertici pentastellati "stavano pianificando da mesi l’apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi. Sperano in 9 mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma così condannano solo il Paese al baratro economico e sociale".
"A me sembra che questa sia un'ipotesi totalmente improbabile dopodiché quando si va in Parlamento il Parlamento è sovrano e quindi ascolteremo tutti". Questa invece è la frase del segretario Pd Enrico Letta che replica, nel corso di un incontro con la stampa a Milano, sulla disponibilità dei dem a una maggioranza alternativa senza i pentastellati, qualora questa fosse individuata dal Presidente della Repubblica.
"La situazione che si è creata pone l’esigenza di lanciare da quest’aula un appello alla responsabilità con un destinatario che è il presidente del Consiglio Mario Draghi e nessun altro", ha fatto sapere il leader di Italia Viva Matteo Renzi, prima di aggiungere: "Nulla in questo momento giustifica la fine dell’esecutivo".
Infine la stoccata ai 5 stelle: "È legittimo aprire una crisi di governo da parte M5S, ma se si decide di non votare la fiducia allora si firma la lettera di dimissioni di ministri e sottosegretari".
"Siamo stupiti e preoccupati", ha esordito il leader della Lega Matteo Salvini. "Dopo un anno e mezzo di sostegno leale della Lega al governo in una fase di emergenza, siamo costretti a perdere tempo in Parlamento con i “no” dei 5Stelle e una sinistra che si occupa di droga libera e cittadinanza agli immigrati. Non si può andare avanti così per mesi, con milioni di italiani che hanno problemi con stipendi, pensioni e bollette. Attendiamo le prossime ore, la Lega lavorerà per una scelta unitaria del centrodestra per il bene del Paese. Piuttosto che perdere mesi preziosi con inutili e logoranti tira e molla, sarebbe più saggio dare la parola agli italiani".
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