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Matteo Salvini, Lega al 6,5%: diranno addio al governo Draghi?

Matteo Salvini leader del Carroccio potrebbe decidere di abbandonare il governo anche prima del 18 settembre, data in cui è previsto l'incontro a Pontida. La Lega allo stesso indice di gradimento del 2014

15 Giugno 2022

Matteo Salvini

Matteo Salvini (fonte: Lapresse)

Il flop alle comunali di Matteo Salvini ha segnato una nuova era per la Lega, quella che proietta irrimediabilmente verso il passato i risultati del partito di via Bellerio: una media del 6,5% a livello nazionale, esattamente come quella che aveva la Lega che Salvini ereditò da Maroni.

Matteo Salvini, Lega al 6,5%: Salvini staccherà la spina a Draghi?

Il 18 settembre ci sarà un incontro a Pontida dove si riuniranno tutti i membri della Lega Nord. E c'è chi teme che in quell'incontro Matteo Salvini potrebbe staccare la spina a Draghi. Per che all'interno del partito c'è chi attribuisce questo crollo alla volontà di Salvini di affiancare il governo guidato dall'ex presidente della BCE, una mossa piaciuta veramente poco ai militanti della Lega, ma abbastanza agli imprenditori che volevano garanzie e così Salvini disse che non era possibile fare opposizione da fuori, ma provare a condizionare le scelte dall'interno.
Affiancare Draghi tuttavia è stata una mossa che ha visto delle resistenze fuori e dentro alla Lega: una parte di quegli stessi imprenditori che volevano garanzie soprattutto a seguito del conferimento dei fondi europei infatti, erano reticenti a governare col PD.

E così i governisti Giorgetti, Fedriga e Zaia, temono che Salvini per salvare la poltrona possa dire addio al governo Draghi.

Matteo Salvini, Lega al 6,5%: la causa di una sconfitta

Eppure l'elettorato della Lega è stato tradito più volte negli ultimi due anni, che se non si fossero smorzati gli entusiasmi sarebbe quasi un mistero: prima la rottura in piena estate del governo giallo-verde dopo aver chiesto pieni poteri e aver raggiunto un indice di gradimento del 40%. Salvini si vedeva già al governo.

Poi affiancare il governo Draghi insieme al PD è stata una scelta che i suoi hanno gradito molto meno del triumvirato con il Movimento 5 stelle.
E così adesso che strada prenderà il carroccio? I governi si hanno una vaga idea e c'è chi propone di seguire quanto vuole l'elettorato. Il vice segretario Lorenzo Fontana dichiara infatti che "l'obiettivo di questo governo era tentare che ci fosse il minor numero di problemi economici dopo la pandemia, era giusto provarci e sono convinto che la scelta sia stata giusta. Nel momento in cui però non vedo che i nostri cittadini hanno riscontro positivo, la lega risponde all'elettorato, non a qualcun altro, risponde cittadini".

Fontana è uno degli uomini più vicini a Salvini e queste parole lasciano intendere che all'interno della Lega si sta consumando una battaglia ardente, quella tra coloro che hanno dovuto accettare, seppur reticenti, un matrimonio col PD insieme a Mario Draghi, nome di garanzia ma rappresentante di ideali assolutamente estranei a quelli della Lega Nord, oppure restare al governo cambiando il leader del Carroccio, lo stesso leader che fu capace di traghettare all'interno della Lega un elettorato storico di sinistra. Per conoscere eventuali sviluppi c'è chi aspetta con ansia la data del 18 settembre, eppure non è detto che una risposta non possa arrivare molto prima.

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