07 Giugno 2022
La riunione plenaria europea di questa notte composta dalla Commissione Europea dal Consiglio Europeo e dal Parlamento Europeo, ieri sera è riuscita ad approvare la scala mobile sul salario minimo. Uno strumento che era sparito dai radar ormai da decenni, ma che oggi viene riproposto attraverso delle direttive UE a tutti i paesi dell'Unione Europea.
Proprio ieri sera la Germania ha approvato il salario minimo che è passato da 9 a 12 euro all'ora. Tuttavia il sistema dell'Unione Europea presenta dei limiti e delle restrizioni, è riferito al salario minimo in non a tutti gli stipendi, a un'applicazione generale e universale. L'Europa non concepisce il salario minimo come un obbligo, ma come una possibilità di crescita, È così che la vede ad esempio il commissario del Lussemburgo alla commissione lavoro, Nicolas Schmit. Le sue idee sono le stesse del partito socialista europeo, da cui prende le mosse la proposta del salario minimo.
La cosa certa è che in un tempo storico come questo, attraversato dal conflitto internazionale, dall'inflazione dilagante, dal caro energia e del caro carburante che pesa su famiglie e imprese, introdurre il salario minimo nero su bianco potrebbe addirittura costituire un rischio. Ma l'Europa l'ha fatto credendo nei risultati di questa misura considerata rivoluzionaria, perché cambierebbe tutte le prospettive di crescita di un paese, dal gettito al sistema previdenziale, al miglioramento del benessere dei singoli nuclei familiari. Almeno nella teoria, ma il passare dalla teoria alla pratica richiede impegno e riforme strutturali interne. La sola attività legislativa non basta.
Dopo l'approvazione di stanotte la direttiva giungerà al Parlamento Europeo che dovrebbe dare l'ultimo ok. A quel punto dovrà essere ratificato dal Consiglio dei Ministri europeo del lavoro entro il 16 giugno.
Oltre al salario minimo l'Unione Europea considera anche il reddito minimo, una sorta di reddito di cittadinanza a livello europeo, la proposta che a partire dal 2017 diede il via alla formulazione di un reddito di inclusione. Si tratta di misure europee per il welfare, l'Unione Europea inviterà a inserire nelle rispettive legislazioni delle misure a favore di un sostegno universale rispettando il principio di adeguatezza.
L'Italia tuttavia queste misure le ha già adottate e l'Europa si è semplicemente limitata chiedere di modificare il requisito relativo al minimo di residenza. Questa parte è già stata modificata dall'Italia che adesso non potrà sicuramente pensare di cancellarlo.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia