25 Maggio 2022
Fonte: lapresse.it
Giarrusso lascia i 5 Stelle e attacca: "Fiera dell'ipocrisia". Conte: "Lasci Parlamento Ue". Il Movimento perde i pezzi: dall'inizio della legislatura il partito fondato da Grillo ha perso circa il 30% della propria rappresentanza parlamentare tra Camera e Senato, un esodo senza precedenti. Del resto i grillini hanno attraversato anni faticosi, in cui politicamente è successo di tutto: prima il governo gialloverde con la Lega, poi quello giallorosso con Partito Democratico e Liberi e Uguali, infine il governo di coalizione a guida Mario Draghi, che incarna quell'establishment che il Movimento ha sempre osteggiato. Naturale, dunque, che affrontando passaggi tanto delicati dal punto di vista identitario la pattuglia parlamentare abbia perso pezzi. E ora, dopo la defezione dell'ex Iena Dino Giarrusso, non sembra fare eccezione nemmeno l'Europarlamento.
L'annuncio è arrivato questa mattina a sorpresa, durante il programma Coffe Break in onda su La7: "Non sono io che lascio il Movimento 5 Stelle, è il Movimento che è uscito dai valori che lo hanno fatto grande. È nato coi valori della democrazia diretta, c'erano i meet up, le discussioni, c'era la possibilità di scegliere i propri candidati e di fare proposte. Cosa è rimasto? L'attivista non conta più niente", ha dichiarato con amarezza al conduttore Andrea Pancani.
Come a dire che la nuova linea portata avanti da Giuseppe Conte da un anno a questa parte si sta rivelando un binario morto. I 5 Stelle sono diventati di fatto un partito con una vera e propria struttura: cinque vicepresidenti, comitati, referenti regionali e provinciali. Ma ha perso l'identità, ed è questa la motivazione alla base della scelta di Giarrusso.
Dopo l'annuncio in diretta televisiva, Giarrusso ha spiegato ulteriormente le ragioni dell'abbandono a Repubblica: "Sto fondando un nuovo movimento politico con altre persone, non solo fuoriusciti del Movimento. Sarà un Movimento che faccia correre alla stessa velocità Nord e Sud. Non avevo avvertito nessuno del mio addio, non ci ho dormito stanotte, sono stato indeciso fino all'ultimo".
Il primo a commentare il suo addio è stato proprio Giuseppe Conte, che non le ha mandate a dire: "L'ho incontrato spesso e mi ha sempre parlato e chiesto poltrone, vicepresidenze, posizioni, delegati territoriali. Non ho mai avvertito dissenso politico. Ora gli chiediamo coerenza, chi lascia il Movimento deve lasciare i suoi incarichi che ha grazie a noi", ha spiegato l'ex premier, che aggiunge l'europarlamentare siciliano alla lunga lista di separazioni illustri dal Movimento: da Alessandro Di Battista a Nicola Morra, passando per Barbara Lezzi e l'ex ministro Lorenzo Fioramonti.
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