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Papa Francesco 'bacchetta' Mario Draghi nell'Angelus domenicale: "No al riarmo dell'Europa"

Il pontefice è stato chiaro, i cattolici devono cercare di riappacificare le due parti e non fomentare altri morti immettendo altri strumenti bellici

27 Marzo 2022

Papa Francesco continua a bacchettare Mario Draghi. Il Pontefice, nell'Angelus domenicale, ha ribadito la linea pacifista della Chiesa cattolica, sulla scia del "pazzi, pazzi" rivolto a chi vuole portare altre armi nel territorio ucraino e finanziare con importi straordinari il riarmo dell'Europa. Da ex studente gesuita, il presidente del Consiglio dei ministri non può far finta di non sentire le parole del Santo Padre, che poi è il "gesuita numero uno". E questo mette a dura prova la "resilienza" della linea adottata da Draghi fino ad ora, militarista e interventista: Papa Francesco è stato chiaro, i cattolici devono cercare di riappacificare le due parti e non fomentare altri morti immettendo altri strumenti bellici. Che poi il problema per Draghi diventa duplice: il leader del M5s Giuseppe Conte è molto ascoltato nei sacri palazzi e adottando una politica pacifista ha intercettato le simpatie di numerosi cardinali e di tantissimi vescovi. E domani potrà conquistare l'intero movimento con questa scelta: rimarrà fuori solamente il ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio, del quale però Conte non ha paura. L'ex premier può contare anche sul fatto di conoscere da tanti anni i protagonisti del Vaticano, grazie ad anni di frequentazioni: non è un mistero poi la simpatia personale nutrita da Papa Francesco nei suoi confronti, vantando contatti diretti che non sono terminati con la fine dell'esperienza governativa di Conte. Per Draghi questo può rappresentare un pericolo, ed ora è costretto, con la strigliata papale, a cercare di muoversi per far raggiungere la sua voce al Cremlino. Ma gli attacchi che sono stati rivolti da questo governo a Vladimir Putin non aiutano a trovare un dialogo con la Russia. Mentre Conte può giocare ancora molte carte, potendo far riferimento anche alla cosiddetta "diplomazia vaticana" che riesce a mantenere una rete vitale di contatti con ogni nazione presente sulla terra. E che, non è un mistero, sorpassa quella fornita allo stato italiano dalla Farnesina. Conte ne è cosciente, e confida nella sua capacità di resistere a ogni forma di polemica per tornare protagonista. Magari anche a Palazzo Chigi.

Di Gianfranco Ferroni

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