23 Febbraio 2022
Fonte: lapresse.it
Mario Draghi ha annunciato che lo stato di emergenza non sarà più prorogato oltre la data di termine del 31 marzo. Il presidente del Consiglio ha inoltre aggiunto che non sarà più adottato il sistema di divisione delle regioni per colore e le mascherine non saranno più obbligatorie all'aperto, così come le Ffp2 a scuola. Alla luce poi della "situazione epidemiologica in forte miglioramento", il governo è intenzionato a porre fine gradualmente all'obbligo di Super Green pass. Nessuna quarantena infine per i contatti dei positivi.
"Voglio annunciare che è intenzione del governo non prorogare lo stato d'emergenza oltre il 31 marzo", ha dichiarato il presidente del Consiglio, spiegando che la situazione epidemiologica nel Paese è "in forte miglioramento". Il governo "è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento. La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese".
Draghi ha poi aggiunto che verrà messa "gradualmente fine all'obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all'aperto - tra cui fiere, sport, feste e spettacoli -. Continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze. Il nostro obiettivo è riaprire del tutto, al più presto". Da qui il collegamento con la ripresa economica dell'Italia: "La crescita di lungo periodo del Paese dipende dalla nostra capacità di attuare oggi le giuste riforme e gli investimenti necessari. Il Pnrr è un'opportunità storica per affrontare i problemi che sono rimasti irrisolti per decenni, come la carenza di infrastrutture o le diseguaglianze generazionali e di genere. Dobbiamo attuare il Piano a stretto contatto con associazioni ed enti locali. Perché non esiste una sola ricetta per tutto il Paese, ma dobbiamo adattarci alle esigenze e alle caratteristiche di ogni territorio".
Non mancano tuttavia le preoccupazioni "sull'aumento del prezzo dell'energia" dovuto soprattutto alla crisi tra Russia e Ucraina. "Il governo - ha aggiunto Draghi - è intervenuto più volte per aiutare imprese e famiglie - soprattutto le più povere - e per trovare soluzioni strutturali affinché questo problema non si riproponga in futuro. La settimana scorsa abbiamo stanziato quasi 6 miliardi di euro, che si aggiungono agli oltre 10 che abbiamo già impiegato a partire dallo scorso anno. Incrementiamo la produzione nazionale di energia rinnovabile e di gas, che potrà essere venduto a prezzi più contenuti di quello importato".
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