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Quirinale, pranzo con vista sul Colle: maggioranze e governi si decidono nei ristoranti di Roma

Numerosi i pranzi nei ristornati di Roma per discutere sulle elezioni al Quirinale

24 Gennaio 2022

Quirinale

In occasione delle elezioni al Quirinale, numerosi i pranzi con vista sul Colle si sono tenuti nei ristoranti del centro storico di Roma. D'altra parte, cibo e potere sono ingredienti che da sempre si sposano alla perfezione, immancabili anche per decidere il futuro presidente della Repubblica.

Roma, torna la "chiacchiera" (politica) a tavola

Sarà per via del sole che splende su Roma, sarà l'emergenza Covid che impone ingressi contingentati a Montecitorio e, soprattutto, sarà grazie alla buvette, ma alla vigilia della prima chiama dei grandi elettori per il Quirinale i ristoranti nei pressi della Camera registrano il tutto esaurito facendo tornare attuale, in poche ore, un classico: la politica a tavola.

Con tutti i gruppi politici che hanno già annunciato scheda bianca, e nell'attesa che i leader stringano trattative per l'accordo per il Colle, i grandi elettori scambiano, davanti a un buon piatto di pasta, le ultime impressioni sul nome del presidente della Repubblica, fanno pronostici e scambiano informazioni fondamentali per il Colle. E così, per essere aggiornati sul 'borsino' dei vari candidati, conviene fare un giro nei ristoranti del centro di Roma.

I ristoranti preferiti dei grandi elettori a Roma

Sembra che a piazza della Maddalena, situata a pochi passi dal Parlamento, nell'attesa della seduta delle 15, un corposo gruppo di grandi elettori di Forza Italia ha discusso animatamente nel dehors di 'La Maddalena', con Roberto Occhiuto e Licia Ronzulli. Anche alla 'Caffetteria al Parlamento', da un po' si registra il pieno di politici: tra gli habitué, la leghista Laura Ravetto, che si gode la vita sul Palazzo e il sole di Roma.

Ma nei ristoranti della zona di Montecitorio, le riunioni 'attovagliati' nei pressi della Camera sono di routine. A piazza Di pietra, adorabile scorcio sulla via pedonale che porta al Pantheon, i gestori assicurano di avere molti parlamentari tra i clienti. In particolare, assicurano, quelli di Italia viva.

Anche nella (presunta) Terza Repubblica l'abitudine della 'chiacchiera' a tavola non è affatto tramontata: una delle ultime location preferite è l’Arancio d’oro, a pochi passi da piazza di Spagna, utilizzata anche da Giuseppe Conte e Luigi Di Maio ai tempi del governo gialloverde. Ma anche il ristorante 'Pastation', in piazza Campo Marzio, gestito da Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare azzurro ancora attivissimo per queste elezioni del Quirinale.

Maggioranze, governi, alleanze, tradimenti e presidenti della Repubblica sono stati fatti nei locali delle strette vie del centro storico di Roma. L'unica cosa ad essere cambiata nel tempo è il menù, una volta tipico da trattoria romana, che oggi accoglie anche sapori etnici, come il sushi di 'Daruma', sempre a piazza del Parlamento, amato da molti parlamentari grillini. Oppure fusion come da 'Coso', in via in Lucina, tavolo fisso per Luigi Di Maio prima dell'approdo alla Farnesina.

E poi ci sono sempre i grandi classici: 'Fortunato' al Pantheon, amato dai parlamentari di maggiore esperienza del Pd, una volta meta prediletta di Fanfani e De Mita. 'Il moro', a due passi da fontana di Trevi, defilato, prima opzione di molti big del Psi a partire da Bettino Craxi. E poi 'Grano', lanciato nella mappa politica-gourmet più di recente da un celebre faccia a faccia Pierluigi Bersani-Matte Renzi, allora ancora sindaco di Firenze.

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