Quirinale, partiti al voto ma manca l'intesa: Letta va da Salvini. Meloni punta su Nordio

Nel pomeriggio l'incontro tra Salvini e Letta: "Ci vediamo domani". Conte "frena" Draghi: "Rimanga al governo". Fratelli d'Italia "indisponibile" a un Mattarella bis

La prima chiama per l'elezione del presidente della Repubblica si sta tenendo oggi, lunedì 24 gennaio, dalle ore 15, ma non c'è ancora un'intesa tra i partiti. Per questo, nel pomeriggio, si sono incontrati il leader della Lega Matteo Salvini e il segretario del Pd Enrico Letta. In questo scenario si è inserito anche il leader dei pentastellati Giuseppe Conte, il quale non vorrebbe candidare l'attuale presidente del Consiglio Mario Draghi in modo da fagli continuare "l'azione di governo".

Rispondendo ai giornalisti, Letta ha precisato che si rincontrerà domani con il leader del Carroccio per valutare una possibile convergenza. Nel frattempo Fratelli d'Italia si è detta "indisponibile" a un Mattarella bis e la stessa Giorgia Meloni propone il nome di Carlo Nordio, "su cui ci pare difficile che si possano muovere obiezioni". Sempre Meloni ha tuttavia salutato positivamente il vertice tra Salvini e il centrosinistra, in vista di un futuro accordo di larghe intese.

Quirinale, incontro Salvini-Letta

Ancora nulla di fatto a seguito del vertice tra Salvini e Letta. Nel pomeriggio di lunedì i due segretari si sono infatti riuniti a un tavolo per lavorare su delle ipotesi comuni. "L'incontro con Salvini è stato positivo. Ci vediamo domani", ha dichiarato Letta all'uscita degli uffici della Lega alla Camera dei Deputati. Segno che con molta probabilità anche nella votazione di martedì si farà ricorso alla scheda bianca. Un tatticismo criticato soprattutto dai partiti minori, come la componente di +Europa/Azione, che come capo dello Stato ha indicato il nome di Marta Cartabia.

Salvini ha poi incontrato anche il presidente del M5s Giuseppe Conte. Come riportato da fonti pentastellate, nel mini vertice c’è stata "totale sintonia sulla necessità di rafforzare e intensificare il confronto, iniziato la settimana scorsa, per mettere da parte al più presto le schede bianche e scrivere un nome che unisca il Paese". I confronti tra Salvini e i leader progressisti sono stati salutati positivamente anche dalla stessa coalizione di centrodestra. "È bene che ci si parli", ha dichiarato ai microfoni dei giornalisti Giorgia Meloni.

Quirinale, per Letta "l'ideale è un Mattarella bis"

Ad imprimere già nelle scorse ore un'accelerazione dell'intesa sul Quirinale era stato però Enrico Letta. Parlando in tv da Fabio Fazio, il segretario dem aveva posto in chiaro il tema della candidatura di Mario Draghi al Quirinale. Il primo punto del colloquio con il segretario della Lega Matteo Salvini è stato proprio un chiarimento proprio sulla figura del premier: "Voglio capire se le dichiarazioni fatte", il no a Draghi al Colle, "siano ultimative oppure no".

Sul tavolo dell'incontro anche un possibile Mattarella bis. "Per noi sarebbe l'ideale, parleremo anche di questo", aveva anticipato Letta. "L'unica maggioranza che c'è, è quella che esprime il governo Draghi". "Sono ottimista che troveremo nell'arco di 48 ore, massimo 72 ore una soluzione". "Sembra che siamo al punto di partenza - continua -. Perché nelle settimane scorse non è stato fatto il racconto giusto. Non c'è una maggioranza, c'è solo quella che esprime il governo. Noi diciamo al centrodestra non candidate uno di voi, noi non candidiamo uno di noi: c'è bisogno di una candidatura super partes. Credo sia possibile farlo".

Sull'incontro con Salvini Letta aveva poi affermato che: "Draghi è una delle ipotesi sul tavolo. Sono rimasto abbastanza stupito nel vedere la dichiarazione ieri di Berlusconi in cui ha detto no a Draghi presidente della Repubblica che oggi Salvini ha confermato. Sono temi di cui parleremo con i rappresentanti del centrodestra, con i nostri alleati e cercheremo di capire, rispetto a Draghi, quali sia la posizione vera, se le dichiarazioni fatte siano ultimative oppure no".

Quirinale, partiti al voto ma manca l'intesa

Dunque, oggi, salvo sorprese, nelle urne finiranno molte schede bianche. Inoltre per adesso il quorum dei 2/3 per far scattare l'elezione del presidente della Repubblica è di 672 voti (i 2/3 dei componenti del Parlamento in seduta integrato dai delegati delle regioni). Il numero tiene conto della morte del deputato Vincenzo Fasano.

"Ieri l'assemblea M5s, che è il numero più consistente, ha convenuto diffusamente che l'obiettivo è preservare la continuità dell'azione di governo perché non possiamo trascurare che ci sono famiglie, imprese, cittadini che ci guardano e non possono pensare che prima ci fermiamo per il Quirinale e poi per un nuovo governo", ha dichiarato Giuseppe Conte. "Il nostro primo obiettivo, non è il patto di legislatura ma un patto per i cittadini". "Noi non poniamo veti su nessuno, abbiamo alzato l'asticella, vogliamo una personalità di alto profilo, compatibile coi valori del Movimento".

"Comunque vada, noi sosterremo il ritorno alle urne anche perché il mandato di Draghi, a nostro avviso, è legato a quello di Sergio Mattarella. Noi puntiamo a un governo che abbia un programma coeso e un chiaro mandato popolare", ha fatto sapere la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, nell'assemblea con i suoi grandi elettori.