11 Gennaio 2022
Un Sergio Mattarella prigioniero al Quirinale. Uno scenario quasi da fiaba Disney, nella quale però i partiti politici non farebbero la parte del bel principe che arriva a salvare la dama in pericolo, ma semmai quella degli aguzzini che la privano della libertà. Lo scenario non è così impossibile e anzi ci sono due strade alle quali vi si potrebbe arrivare: una politica con un accordo, anche se il capo dello Stato uscente ha più volte ribadito di voler lasciare l'incarico alla sua naturale scadenza, e una procedurale.
Partiamo da quella politica. Appare evidente il motivo per il quale Silvio Berlusconi e Forza Italia stanno provando a minare la strada per il Colle a Mario Draghi. Silvio Berlusconi spera infatti ancora di farla lui e quella strada e Draghi appare l'avversario più insidioso. Per questo, Berlusconi e il suo partito hanno lasciato trapelare che senza Draghi l'esperienza di governo è finita, aprendo persino allo spettro delle elezioni anticipate subito dopo l'eventuale ascesa di SuperMario al Colle.
Si guardi a quanto dice Antonio Tajani, numero due del Cavaliere. "Mario Draghi è l'unico in grado di preservare la maggioranza: senza di lui sarebbe finita. L'Italia ha bisogno di stabilità, ha bisogno di un governo e di una forte personalità alla guida", ha detto Tajani a La Stampa. Avvertendo che Forza Italia partecipa a questo governo "perché c'è Draghi". Senza Draghi, "sarebbe il caos e il governo cadrebbe, si andrebbe forse a elezioni anticipate in tempi molto rapidi". La coalizione Ursula con Pd e M5s sarebbe dunque respinta, o almeno così lasciano intendere gli azzurri nei giochi tattici pre elettorali.
Ed ecco allora che l'oggetto del desiderio sembra tornare Mattarella. "Una delle mie fortune è quella di conoscere Sergio Mattarella da moltissimi anni, ho appreso molto da lui. Il giorno in cui lasciasse il Quirinale sarei triste perché ha svolto la sua funzione al meglio possibile. Mi fermo qua", ha detto per esempio Enrico Letta, implicitamente chiedendo al Presidente di restare al suo posto. A destra sentono già aria di batosta, con Berlusconi ko e neppure il premio di consolazione di un altro presidente di centrodestra come Franco Frattini o Letizia Moratti.
Ma la scelta potrebbe anche non essere politica e la permanenza di Mattarella imposta dalla legge. Cosa succede dunque se non si raggiunge la maggioranza entro il termine di scadenza del settennato, il prossimo 3 febbraio, anche considerato che il virus potrebbe mettere fuori gioco i parlamentari? Lo ha spiegato il costituzionalista Francesco Saverio Marini: "L'ipotesi che non si raggiunga la maggioranza per consentire la successione a Mattarella entro il 3 febbraio, cioè entro la fine del settennato del Presidente in carica, non si è mai verificata"., con l'effetto che, seppur provvisoriamente, le funzioni di Capo dello Stato le svolgerebbe Maria Elisabetta Alberti Casellati. Parlando con AdnKronos, il professore di Diritto pubblico presso l'università di Roma Tor Vergata e vice presidente del Consiglio di presidenza della Corte dei conti spiega che "se dovesse accadere, la Costituzione è interpretabile in due direzioni: sia nel senso che il Capo dello Stato può restare in 'prorogatio', sia nel senso che la continuità venga assicurata attraverso la 'supplenza' della presidente del Senato, dunque attraverso la presidente Casellati. La Costituzione prevede, infatti, che in tutti i casi nei quali il Presidente della Repubblica non possa adempiere alle sue funzioni, queste ultime sono esercitate dal Presidente del Senato, e la scadenza del mandato potrebbe farsi rientrare in quest'eventualità".
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