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Suicidio assistito, ddl approvato in commissione: inserita l'obiezione di coscienza

Con l'ok della commissione, il ddl sul suicidio assistito verrà votato dall'Aula il prossimo 13 dicembre: critiche per l'emendamento sull'obiezione di coscienza

09 Dicembre 2021

Suicidio assistito, ddl approvato in commissione: inserita l'obiezione di coscienza

Fonte: lapresse.it

Il ddl sul suicidio assistito passa l'esame delle commissioni e si appresta a essere votato alla Camera dei Deputati il prossimo lunedì 13 dicembre. Il testo, che attua la sentenza della Corte costituzionale del novembre 2019, è stato approvato dalle Commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera nominando come relatori i parlamentari Alfredo Bazoli del Pd e Nicola Provenza del M5s. Un'importante novità di questa versione del ddl è l'introduzione dell'emendamento che prevede l'obiezione di coscienza per il personale sanitario.

Suicidio assistito, ddl in Parlamento il 13 dicembre

Il ddl è passato in commissione grazie ai voti favorevoli del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, mentre si sono espressi in maniera contraria i partiti della coalizione di centrodestra. Numerose critiche sono state espresse in merito all'introduzione della possibilità di obiezione di coscienza per il personale sanitario. Nel testo che giungerà alla Camera si legge infatti che: "Il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure per l'assistenza alla morte volontaria medicalmente assistita disciplinate dalla presente legge quando sollevi obiezione di coscienza con preventiva dichiarazione".

Nel disegno di legge viene allo stesso tempo però precisato che: "Gli enti ospedalieri pubblici autorizzati sono tenuti in ogni caso ad assicurare l'espletamento delle procedure previste dalla presente legge. La regione ne controlla e garantisce l'attuazione". Il timore degli osservatori è che possa presentarsi in futuro uno scenario simile a quello innescatosi con l'obiezione di coscienza prevista dalla legge 194 sull'aborto. Ad oggi infatti sono diversi gli ospedali italiani in cui la percentuale di ginecologi obiettori supera l'80%, con alcuni casi in cui questa arriva addirittura al 100%.

Critiche all'emendamento sull'obiezione di coscienza

Secondo i promotori del referendum sull'eutanasia l'introduzione dell'obiezione di coscienza nel ddl sul suicidio assistito rappresenta "un frettoloso passo indietro rispetto alla sentenza della Consulta". Riccardo Magi di +Europa ha inoltre parlato di un testo "gravemente insufficiente", aggiungendo: "Lo scopo dei partiti è portare in Aula un testo quale che sia, rinviando le scelte sui nodi non sciolti. Esito prevedibile: lo stesso del ddl Zan. I nodi non sciolti ora non lo saranno dopo".

Critico anche Marco Cappato, secondo cui il ddl sarebbe un'occasione mancata: "Dopo tre anni di attesa i parlamentari stanno dedicando poche ore per approvare norme che restringono l’applicazione della legge già in vigore grazie alla sentenza della Consulta, perché introducono l’obiezione di coscienza ed escludono la sofferenza di natura solo psichica".

Prevista sanatoria per i casi precedenti

Altro importante emendamento approvato in commissione è quello che prevede la non punibilità di chi in passato "sia stato condannato, anche con sentenza passata in giudicato, per aver agevolato in qualsiasi modo la morte volontaria medicalmente assistita di una persona prima della entrata in vigore della presente legge. Qualora al momento del fatto ricorressero i presupposti delle condizioni della presente legge e la volontà libera Informata e consapevole della persona richiedente fosse stata inequivocabilmente accertata".

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