03 Dicembre 2021
Fonte: Facebook (https://www.facebook.com/palazzochigi.it/photos/4400488090019137)
Al termina della cabina di regia sulla Manovra prevista per il 2022, a Palazzo Chigi hanno confermato molte delle decisioni già discusse. La politica fiscale che prevede il taglio delle tasse è quasi approvato in via definitiva, molto probabilmente si introdurrà un contributo solidarietà per fasce di reddito più alte.
Molte di queste decisioni erano state già considerate al Ministero dell'Economia nei giorni scorsi e per il premier Mario Draghi sembra che vadano bene. Primo taglio tra tutti è quello di un'aliquota dell'Irpef, si passerà dunque da cinque a quattro aliquote Irpef. Questa sarà una grossa agevolazione fiscale per i lavoratori. Per effettuare tale manovra, i fondi da destinare, anche in accordo con i principali partiti, sono 7miliari di euro. Invece per il taglio dell'Irap si parla di 1miliardo di euro. Queste informazioni sono state fornite da fonti del governo e riportate dall'Adnkronos.
Un novità della nuova politica fiscale è anche quella di diminuire il numero di contribuenti con reddito basso. Si deciderà infatti se alzare la soglia minima per i contributi da versare ad 8.000 euro, per i pensionati la soglia minima arriverebbe invece ad 8.500 euro. La richiesta di alzare la soglia minima per versare i contributi è stata avanzata dai sindacati, che sono andati a colloquio con il ministro dell'Economia e delle Finanze. Un'altra novità potrebbe essere quella di garantire una detrazione di base da 3.100 euro contro gli attuali 1.880 euro.
Un'ulteriore ipotesi sul tavolo del governo è quella di introdurre un contributo di solidarietà per le fasce di reddito che vanno dai 75mila euro all'anno in su. Questa manovra sarebbe pensata per recuperare almeno in parte gli aumenti dei costi legati alle bollette energetiche. L'ipotesi del contributo di solidarietà andrebbe anche ad eliminare i vantaggi fiscali per i redditi sopra una certa soglia. Al momento questo contributo resta solo un'ipotesi anche se molti partiti come il Partito Democratico (PD) e Liberi e uguali (LeU). Assolutamente contrari al contributo di solidarietà i partiti di centrodestra, e su questo non c'era alcun dubbio, ed Italia Viva (IV) e Movimento 5 Stelle (M5S).
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