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Quirinale, Draghi non ne può più dei partiti: urge trovare un sostituto per Palazzo Chigi

A circa due mesi dall'elezioni del nuovo inquilino del Quirinale, Draghi fa fatica a trovare un sostituto per Palazzo Chigi, mentre i partiti gli mettono i bastoni fra le ruote

01 Dicembre 2021

Mario Draghi durante la firma del Trattato del Quirinale, 2021

Mario Draghi durante la firma del Trattato del Quirinale, 2021 (fonte lapresse.it))

Mario Draghi si è stufato di avere a che fare coi partiti e freme per entrare al Colle come nuovo inquilino. Ci sono molti ostacoli di mezzo, sopra tutti difficoltà di carattere tecnico. Il proprietario di Palazzo Chigi, cioè il popolo italiano, chiede a gran voce per la proprio stabilità di trovare qualcuno che possa subentrare al suo posto. Ma al momento di nomi non ce n'è neanche l'ombra. Così nel frattempo Draghi sembrerebbe imbottigliato nel secondo Palazzo più importante di Roma, con i partiti che gli mettono i bastoni fra le ruote e i leader politici felice nel dichiarare che in fondo, a conti fatti, Supermario sta bene dove sta.

Mario Draghi si è stancato dei partiti e vuole il Quirinale

Proprio nei giorni scorsi Renato Brunetta, uno degli uomini più vicini al Draghi politico, intervenendo ad un convegno organizzato da Magna Carta, la fondazione di Gaetano Quagliariello, ha parlato di "una sorta di separatezza tra l'azione di governo, che è forte, coesa, netta ed efficiente, e la rappresentazione che ne danno gli stessi partiti di governo". Si perché Draghi che da una parte gode del sostegno di virtualmente tutti i partiti, dall'altra si trova a far fronte alle continue manovre per rendergli le cose più difficile. Ultima ma non ultima, lo spropositato numero di emendamenti presentato dai partiti in sede di discussione della prossima Legge di bilancio. Si parla di oltre 6 mila proposte di modifica. Allo stesso tempo il Primo Ministro avverte la pressione che gli arriva da Montecitorio e Palazzo Madama, la quale può essere facilmente riassunta con un interrogativo: "Allora, hai deciso che fare?" Questo vogliono sapere i partiti. Draghi è sibillino e non ha mai negato, il che lascerebbe presagire un interesse. Ma anche con i fedelissimi la sua bocca è chiusa in merito. I partiti vogliono sapere cosa fare, se convergere su di lui o cercare un altro nome.

Dove trovare il successore di Palazzo Chigi?

Nel frattempo che l'ex Presidente della BCE non si dichiara i leader di partito lo abbandonano. Ultimo in ordine di tempo Matteo Salvini che nelle scorse ore ha avuto modo di dichiarare: "Per quanto riguarda Draghi, condivido le parole del presidente Berlusconi, sta lavorando bene da presidente del Consiglio e quindi mi auguro che vada avanti a lungo a lavorare da presidente del Consiglio." Prima di lui Enrico Letta, segretario del Pd: "Non vogliamo andare a votare, non vogliamo farlo in questo momento di pandemia anche perché il Parlamento deve poter fare delle riforme anche grazie a una maggioranza così larga." Le elezioni sono il problema e Draghi lo sa bene. Solo Giorgia Meloni sostiene una sua ascesa al Quirinale, interessata chiaramente dal passare alla cassa e capitalizzare l'enorme consenso che i sondaggi sembrerebbero darle. Così nelle ultime ore sono salite le quotazioni di Elisabetta Belloni, ex direttrice generale della Farnesina, ora a capo dei servizi segreti. Per lei i giornali parlano della possibilità di diventare la prima Presidente della Repubblica donna, ma nei fatti qualora Draghi volesse davvero, finalmente, dichiararsi, allora il nome della Belloni verrebbe dirottato a Palazzo Chigi. Il tempo a disposizione si assottiglia, il tempo delle feste sarà decisivo per capire il futuro di Draghi e del paese.

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