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Conte tesse la tela, Grillo gliela disfa: "Draghi forever a Chigi". Scontro Giuseppi-Di Maio

Il leader politico del M5s continua a essere si fatto esautorato dal padre fondatore, o meglio padre padrone, dei pentastellati. E intanto il ministro degli esteri guida la fronda interna

10 Novembre 2021

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Giuseppe Conte (fonte foto LaPresse)

Con Giuseppe Conte "non c'è dualismo". E ancora: "Conte ha appena preso in mano il Movimento dopo una transizione, sta costruendo un nuovo corso e lo sostengo. Non parlerei di dualismo. Quella cravatta non la voglio più rimettere". Le parole dicono una cosa, ma le azioni dicono altro, spesso il contrario. Luigi Di Maio allontana le voci di chi sostiene che il ministro egli esteri sia alla guida della fronda interna contro l'ex premier nel devastato Movimento Cinque Stelle. Eppure, la posizione dell'avvocato del popolo sembra sempre più debole tra opposizione interna e continui movimenti contrari di Beppe Grillo, che di fatto continua a esautorare la linea portata avanti dallo stesso Conte.

Quirinale, Grillo non si fida di Conte e fa di testa sua

Prendiamo la vicenda del Quirinale. Come continua a ribadire in ogni occasione, il padre fondatore del M5s vuole che Mario Draghi resti al suo posto fino al 2023. Almeno. "Sta facendo bene" ripete Grillo su Draghi, rilanciando peraltro l'asse con il Partito democratico. Stando ai racconti delle note politiche, Grillo e Draghi si sentono spesso anche telefonicamente, secondo Il Foglio sarebbe accaduto a settembre e anche a ottobre per la manovra. Un rapporto che per i bene informati sarebbe più stretto e collaborativo rispetto a quello fra Draghi e il suo predecessore a Palazzo Chigi, che pure sarebbe però il leader politico della maggiore forza parlamentare di questa legislatura.

Grillo continua a rinsaldare la posizione di Draghi, disfando la tela di Conte che punterebbe invece a spedire SuperMario al Quirinale per andare al voto anticipato. Appare chiaro che il rapporto tra Grillo e Conte non sia mai decollato, e che la comunione vada avanti più per inerzia che per convinzione. Lasciamo perdere l'amore. Come accadeva in precedenza, ogni qualvolta ci sono dubbi di rilievo sulle posizioni da prendere tutti aspettano il verbo di Grillo e i suoi viaggi romani. Conte non basta. Anzi, in molti non lo vedono di buon occhio. 

Conte prova a cercare cooperazione, ma il M5s è diviso

"Non ci sono 'caminetti' né 'cerchi magici' nel nuovo corso". Lo avrebbe avrebbe detto il presidente M5s, durante l'assemblea congiunta con deputati e senatori, a proposito del dibattito interno al Movimento. E sull'elezione del nuovo presidente della Repubblica riconosce: "Sono perfettamente consapevole che sarete voi a votare, non io", ecco perché "questo percorso coinvolgerà tutti". Conte ha affrontato anche la questione del malcontento diffuso: "Il dibattito interno che ho letto sui giornali, la prossima volta parlatene con me", punge l’ex premier. "Dobbiamo evitare di cedere a ricostruzioni e sirene che parlano di nostre debolezze, debolezze che non ci fanno apparire come una squadra", sprona i parlamentari.

Ma dietro le parole si celano disagio e la figura ingombrante di Grillo.
 

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