20 Agosto 2021
Fonte: lapresse.it
Roma, Milano, Napoli, Torino. E ancora Bologna, Trieste e tante altre città importanti, per un totale di venti capoluoghi di provincia. Si avvicinano le elezioni amministrative 2021, che si svolgeranno nelle principali città italiane e in tanti centri fondamentali per la vita politica e non del paese. Tra gli altri anche Benevento, Carbonia, Caserta, Cosenza, Grosseto, Isernia, Latina, Novara, Pordenone, Ravenna, Rimini, Salerno, Savona e Varese.
Insomma, una lista a dir poco importante e nutrita di luoghi in cui le urne peseranno. E non poco. Tra le forze politiche che appaiono più preoccupate nella loro traiettoria di avvicinamento all'appuntamento c'è il Movimento Cinque Stelle (protagonista tra l'altro di una polemica interna sull'Afghanistan). Nonostante l'arrivo di Giuseppe Conte nel ruolo di nuovo leader politico, infatti, il M5s arranca ancora nei sondaggi e non si schioda dal 16%. Questo a livello nazionale, mentre a livello locale la situazione sembra persino peggiorare.
Già, perché nelle varie città gli amministratori del M5s non hanno esattamente entusiasmato. Virginia Raggi a Roma o Chiara Appendino (che non si è ricandidata) a Torino, due esempi su tutti, non hanno fatto breccia nel cuore dei concittadini. E secondo tutti i dati, ai ballottaggi nelle varie città dovrebbero andare i rappresentanti dei due schieramenti classici. A Roma si dovrebbe andare verso una sfida tra Michetti e Gualtieri, così come a Torino la sfida dovrebbe essere tra Damilano del centrodestra e Lo Russa del centrosinistra. Per non parlare di Milano, dove il M5s non ha finora mai preso palla e sembra proprio che non lo farà neppure stavolta.
Persino al Sud, in particolare in Campania, i pentastellati sembrano in difficoltà. Come ha sottolineato il Messaggero, in città come Benevento e Caserta "neppure si è riusciti a fare le liste, per mancanza di candidati, lotte fratricide, paura della figuraccia". E dire che in quella regione alle politiche del 2018 il M5s era arrivato a superare il 50 per cento dei voti. Un vero e proprio crollo verticale che non sembra essere stato interrotto neppure da Conte, che attende ancora metà settembre per annunciare la sua squadra e la riorganizzazione del movimento creato da Beppe Grillo.
Di fatto, il dato nazionale dovrebbe dimezzarsi rispetto al quasi 33% del 2018. Ma, soprattutto, il M5s rischia di sparire dalla cartina politica delle città italiane. Di lavoro da fare, per rilanciare il M5s, Conte ne avrà da fare parecchio.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia