11 Agosto 2021
Fonte: lapresse.it
"Il Green pass è discriminatorio nei confronti dei cittadini trans perché la verifica della loro identità interferisce con la loro privacy e risulta umiliante". Queste le parole rilasciate in un'intervista all’Huffington della senatrice del Pd Monica Cirinnà, da parecchio tempo in prima linea per fare approvare il Ddl Zan e tra le più esaltate sostenitrici del certificato verde che ora va in cortocircuito da sola.
"Ritengo assolutamente necessario intervenire sulle modalità di verifica del certificato verde, per fare in modo che venga rispettata la riservatezza e che le persone trans non vengano umiliate pubblicamente e costrette a rivelare elementi non necessari della propria identità e della propria storia", ha detto Cirinnà. "Misgendering e deadnaming - ovvero quelle situazioni nelle quali la persona trans non è riconosciuta, o è addirittura costretta a rivelare il proprio percorso di vita e/o ad essere chiamata con il nome registrato all’anagrafe, ma non corrispondente all’identità manifestata nella vita di relazione -sono pratiche che rasentano la violenza istituzionale. Umiliazioni pubbliche che devono essere evitate con ogni mezzo, come da tempo chiedono attiviste e associazioni trans".
E ancora: "Penso a esempio al momento del voto: le persone cisgender sono abituate a mettersi in fila, ai seggi, secondo il sesso. Mentre per le persone trans in attesa dei documenti anche questa diventa un’esperienza dolorosa e difficile. Ed è inaccettabile, se pensiamo che stiamo parlando dell’esercizio di un diritto fondamentale che è cardine della cittadinanza e della partecipazione democratica!". "Tutto ciò succede perché molte leggi sono formulate seguendo, inutilmente, la logica della suddivisione delle persone in uomini e donne", continua.
Infine, dopo un giro tanto lungo, Cirinnà arriva al punto, che poi sarebbe l'approvazione del ddl Zan: "Tutto quello che ho cercato di raccontare dimostra in modo molto chiaro perché l’uso del concetto di identità di genere nel ddl Zan è fondamentale e irrinunciabile. Chiamare le cose con il loro nome è importante: ciò che non si nomina non esiste".
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