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Riaperture Covid, Salvini: "Tornare a vivere è un dovere ed una necessità"

Così il leader leghista in un'intervista dove ribadisce: "Nessun rimpianto per Arcuri. Grazie a Figliuolo e Bertolaso"

05 Aprile 2021

Salvini

Fonte: lapresse.it

Da domani una parte d’Italia entra in zona arancione: l’ennesima speranza che questo sia il punto di partenza per ricominciare a quel ritorno alla vita normale che tutti anelano. Per il leader leghista Matteo Salvini, normalità fa rima con aperture come più volte sostenuto e ribadito nuovamente. "Aprile. E aprire. Cambia una lettera, ma quella lettera cambia la vita. Quello per cui sto e stiamo lavorando non è un sogno o un desiderio, ma un obiettivo, un dovere, una necessità" ha affermato ad Affaritaliani.it.

"Tornare a vivere. Tornare a vivere all’aria aperta, a lavorare nel negozio di famiglia, a bere un caffè al bar o mangiare una pizza la sera al ristorante, ad uscire dal liceo alla quinta ora per andare a casa della morosa a studiare, ad andare un’ora in palestra o il sabato a teatro, a spingere la figlia sull’altalena al parco o tifare la propria squadra in tribuna, a salutare i nonni (per ora senza abbracci) dopo mesi di sorrisi solo dai balconi. Correndo con il piano vaccinale, obiettivo 500.000 cure al giorno, senza nessun rimpianto per Arcuri ma ringraziando Figliuolo e Bertolaso" ha proseguito il segretario padano.

"Correndo per un Maxi Decreto che preveda rimborsi economici importanti e abbondanti per chi ha perso tanto, a volte tutto, ma resiste. Correndo per liberare i 100 milioni del Fondo Anti-Usura non utilizzati, per burocrazia o incapacità di chi c’era prima. Correndo per sbloccare cantieri e creare lavoro. Tutto questo sarà possibile però solo grazie ad un Popolo rispettoso e generoso, un Popolo forte che è arrivato al limite della sopportazione" ha ribadito ancora.

"Il Covid ha fatto oltre 100.000 morti, ma tutte le altre malattie non si sono certo fermate, anzi quelle psichiatriche stanno facendo danni irreparabili, sconvolgendo menti di adulti e soprattutto ragazzi. Curare, lavorare, vivere. In una parola rinascere e amare. Anche in questi giorni di Pasqua, anzi di Santa Pasqua, l’obiettivo del lavoro è solo questo" ha concluso.

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