04 Febbraio 2021
“Votate contro Draghi, andiamo al voto e Conte vi ricandida tutti”: sarebbe questo il contenuto delle telefonate che Rocco Casalino sta facendo, incessantemente, nelle ultime ore, a tutti i vertici del Movimento 5Stelle, come riportato da Dagospia.
La palla ora è in mano ai 5Stelle che devono decidere cosa fare: appoggiare il governo o tornarsene all’opposizione, questo è il dilemma. Sicuramente all’interno del Movimento l’idea della posizione da prendere non è uniforme e rischia di mettere a rischio la sua stessa solidità. Sono, infatti, tanti i malcontenti, in particolare tutte quelle personalità che gravitano intorno ad Alessandro Di Battista. Anche Vito Crimi, capo politico dei pentastellati, si è detto sfavorevole ad un eventuale appoggio a Draghi. Di diverso avviso l’ex ministro Di Maio che, probabilmente, di tornare sui banchi dell’opposizione non ha proprio voglia: “No attacchi a Draghi, la strada è un’altra” avrebbe detto.
Nel frattempo, sempre secondo Dagospia, questo governo “non sarà di Mario Draghi bensì il governo di Sergio Mattarella con il contributo di Draghi. E’ il governo del Presidente al punto che, al termine del mandato esplorativo di Fico, il capo dello Stato ha fatto a meno di un ultimo giro di consultazioni con i leader dell’alleanza di governo, consapevole che il momento è talmente grave, il paese sta in un mare di guai, dal prossimo sblocco dei licenziamenti al Recovery, che non possiamo permetterci un altro giro di chiacchiere", scrive il sito di Roberto D'Agostino.
Dagospia conferma, inoltre, quello che si sospettava: ossia che i rapporti tra Mattarella e l’ex premier siano, ormai, divenuti pessimi. “Il Capo dello Stato è irritatissimo con Conte per la presa in giro dei volenterosi, sfiduciato dall’andamento rissaiolo del mandato esplorativo di Fico, domenica scorsa Mattarella ha così dato l’allerta a Mario Draghi". Un piano b del Presidente della Repubblica che era, già, pronto nel caso del fallimento, come poi avvenuto, delle trattative per il Conte ter.
"Il presidente della Repubblica è risoluto al punto che il governo Draghi andrà avanti, anche senza maggioranza. Il nuovo scenario, col fallimento di Draghi, al Colle non vogliono nemmeno prenderlo in considerazione", scrive Dagospia. Con Draghi per ora ci sono il Pd di Zingaretti, metà Leu, Forza Italia e, probabilmente, alla fine, Salvini dovrà cedere per evitare la scissione della Lega da parte di Zaia, Giorgetti, Fedriga.
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