18 Gennaio 2025
Taharrush gamea, in arabo conquista di massa, violenza di massa, è espressione improvvisamente di moda come allegoria della sconfitta o, dal punto di vista dei nuovi padroni, apologo: ti circondiamo e ti prendiamo, di te facciamo quel che vogliamo, sei colonizzata, sei di nostra proprietà. Vale per la ragazza all'uscita della discoteca Alcatraz di Milano come per quelle molestate a Capodanno sotto al Duomo, come per la città intera come per l'Europa intera. Allegoria di contenzione fisica, di prigione umana: “Ci hanno circondato in trenta o quaranta e si sono fatti addosso, ci hanno palpeggiate e violate sotto i vestiti e nessuno li fermava”. Un rituale che a forza di ripeterlo diventa fatale, diventa normale. “E' la loro cultura” come dicono le femministe schizoidi. Più le democrazie europee implodono nei loro obblighi e divieti paranoici, nei loro coprifuoco allucinanti, e più consentono ai nuovi colonizzatori diritto di preda e di saccheggio come gabbie che si aprono dentro altre gabbie. Sotto pandemia gli unici a non venire segnalati, fermati, sindacati erano gli islamici, erano i migranti e adesso la situazione è conclamata, a decine possono occupare un luogo o una persona, una donna, e di fatto la fanno franca. Confortati dalla tolleranza mille di quelli come il sindaco di Milano che, non sapendo come spiegare la disfatta sulla sicurezza, dice: ricordo ai miei concittadini il pizzaiolo egizio e il barbiere bengalese.
Discorsi a pera, come l'altro della superfluità degli inseguimenti: “Che bisogno c'era, Rami non sarà stato un santo ma aveva la bandiera italiana in camera”. Quanto a dire l'ammissione di un fallimento, perché se uno col tricolore in venti minuti spaccia, rapina, sfonda un posto di blocco e finisce contro un semaforo che lo uccide per colpa del compare, algerino, vuol dire che non c'è niente da fare, che questa tutto è tranne che integrazione. Difatti è disintegrazione e lo riconosce, a denti stretti, anche il sindaco col nasone meneghino e la faccina da fauno dei boschi: “Ho aspettato a parlare perché volevo capire”. E alla fine cosa ha capito? “A Milano l'integrazione non va mica tanto bene”. Ci voleva il silenzio dei monaci a capirlo! A Milano l'integrazione non va “mica tanto bene” da decenni e la colpa è dei vaneggianti della metropoli tascabile, del Grande Abbraccio, dell'inclusione diffusa, cazzate monumentali per non vedere quello che tutti vedono: che il grande abbraccio è quello della taharrush gamea che stritola, che a forza di abbracciarli questi qui in quaranta abbracciano le donne e le violentano sotto la Madonna del Duomo, a sommo spregio. E il sindaco per giorni tace, consiglia di “pagare di più i carabinieri”, neanche fossero i sottoposti di fantozziana memoria o dei mercenari, se la prende col governo, ma per i motivi sbagliati, infine si arrende: “Non va mica tanto bene”. Ma questi fanno gli amministratori pubblici, i “manager”, o bivaccano all'ufficio facce di Jannacci e Beppe Viola?
Anche la destra del neopotere, capiamoci, ha le sue colpe: manda in piazza le divise privandole di ogni facoltà, a fini di puro contenimento, a prendersi botte e sputi col preciso ordine di non reagire, di non intervenire; se una pattuglia fa il suo dovere, inseguire due rapinatori stranieri, vengono criminalizzati i caramba, se ne contesta l'operato, li si vuole in galera, si teorizza il diritto all'impunità maranza e la destra di governo sta zitta, al massimo una frasetta da balcone, ma di fatto li molla. Dice il ministro di polizia Piantedosi dell'ultimo stupro fuori dall'Alcatraz ad opera di un egiziano: “Inaccettabile”. Ma la tragedia è che invece tutto è accettabile in quanto accettato, subito con rassegnazione. Taharrush gamea, siete nostri, siete prede. Da trent'anni di integrazione così non si torna indietro: pensavamo all'inizio che questi dell'Islam fanatico o opportunistico si sarebbero ammorbiditi, adeguati per via consumistica: hanno colto tutti i diritti che il garantismo e l'integrazionismo coglione gli garantivano, compreso quello a delinquere e non si sono integrati, non gli conveniva, sono passati direttamente alla conquista. “Polizia di merda, qui comandiamo noi”: grido che si ascolta all'ombra del Duomo come al Corvetto, lungo i Navigli quanto al Castello o per la Cintura. Ed è vero. Sono capitato di recente alla stazione ferroviaria di Monza e sembrava i sobborghi del Cairo. Di fronte, una camionetta dell'esercito stazionava patetica mentre sotto gli occhi dei militari succedeva di tutto e quelli per amor di pace fingevano di non vedere. Questa sarebbe la sicurezza dello Stato? Questa l'integrazione? Sì, nello sbando dell'inaccettabile che diventa fatto compiuto.
Ma se la sinistra è onirica la destra è cinica. Se la sinistra è ipocrita, è sempre la stessa del santone Tiziano Terzani che ci metteva decenni a raccontare il macello degli khmer rossi, cui aveva assistito, ma sul quale si regolava come il sindaco manager, “non parlo, voglio capire”, la destra è rinnegata e incapace. Ne deriva uno scaricabarile allucinante, tutti che nella città dei maranza si rinfacciano le colpe e nessuno fa niente. Come a Parigi dove quella sindaca incredibile, la Hidalgo, offre un teatro ai sacri migranti “per farci capire come integrarvi” e quelli subito glielo dimostrano, lo riducono una porcilaia e lo occupano. E siccome sgomberarlo è “contrario ai suoi principi”, Hidalgo se la cava anche lei con lo scaricabarile: “Ci pensi il governo e paghi di più”. Per dire tutta colpa delle ingiustizie storiche, delle sperequazioni stratificate dal capitalismo. Comodo così! Ma guai a dire la verità, come Terzani in Cambogia, guai a dire che nessuno si integra se capisce che gli conviene vivere di prepotenza. Nel Regno Unito, dove hanno già la sharia e i tribunali islamici, c'è il peggiore di tutti, il primo ministro Strarner, un idiota woke che vuole di vietare i parchi ai cani in quanto sgraditi agli islamici i quali organizzano stupri di massa su bambini nel persistente silenzio dei media. E voi dite che una integrazione democratica, legalistica è ancora possibile? A Campi Bisenzio al funerale di un maranza scoppia una rissa coi coltelli che finisce nei soliti assalti alla polizia. Nella città fatta a inferno il sindaco rende la vita impossibile agli automobilisti a 30 all'ora e tollera lo sfondamento dei posti di blocco dai maranza impazziti. Poi succede il disastro e dice: volevo capire.
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