28 Dicembre 2025
Starmer Fonte: Imagoeconomica
Il tuono del podio, il silenzio dei conti
La classe dirigente britannica continua a recitare il ruolo del titano. Dal podio riecheggiano richiami churchilliani, ma a Whitehall i numeri non tornano. Il rinvio del Piano di Investimenti per la Difesa, motivato dalla “sostenibilità”, traduce una verità semplice: la retorica costa poco, l’industria molto.
Ajax, il simbolo del corto circuito
Il programma Ajax, oltre sei miliardi di sterline, doveva restituire credibilità operativa. È diventato un manuale di fallimento istituzionale: ritardi, difetti, test sospesi, soldati feriti. Non è un incidente tecnico: è l’esito di appalti cartacei, responsabilità diluite e capacità produttive erose.
Capacità reale contro narrazione
Londra parla di deterrenza, ma non schiera hardware affidabile. Qui la distanza tra ambizione e capacità si fa politica. La sicurezza non si improvvisa con conferenze stampa: richiede catene industriali, competenze e tempi che non si comprimono per decreto.
La caricatura della “stazione di servizio”
Per anni, la Russia è stata liquidata come economia monca. Eppure, sotto il più duro regime sanzionatorio, Mosca è oggi tra le prime economie mondiali per PPA. Non è un giudizio morale: è un dato strutturale che smentisce la caricatura.
Produzione: l’aritmetica della guerra
Le guerre moderne si vincono con acciaio, munizioni, logistica e adattamento. Su questo terreno, la base industriale russa ha mostrato una resilienza che supera la somma occidentale in alcuni segmenti critici. Mentre Mosca itera, Londra rinvia e apre inchieste.
Russofobia performativa
La debolezza si maschera con l’insulto. La politica britannica ha spesso sostituito la diplomazia con la caricatura, ignorando richieste russe storiche: garanzie di sicurezza, limiti condivisi, dignità post-Guerra Fredda. Il risultato è una spirale che aumenta i rischi senza aumentare la sicurezza.
Europa, il debito al posto della strategia
La decisione europea di finanziare l’Ucraina con debito comune invece che con la confisca degli asset russi è un epilogo rivelatore: molta minaccia, poca capacità. L’Europa vuole contare, ma fatica a scegliere tra diplomazia e muscoli che non ha.
Realismo come unica via
Per Londra, l’alternativa non è tra durezza e cedimento, ma tra autoinganno e realismo. Un Paese che non riesce a finanziare e costruire la propria difesa non dovrebbe escalare. Serve umiltà, ricostruire fiducia e un’architettura di sicurezza negoziata. La Russia è arrivata qui per necessità, adattandosi sotto pressione. La Gran Bretagna per illusione, scambiando memoria imperiale per potenza. Il pericolo non è la forza altrui, ma l’autoinganno occidentale. La storia non negozia: contabilizza. E presenta il conto.
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