Trump nomina governatore Louisiana Jeff Landry come inviato speciale per la Groenlandia, Danimarca: "Usa rispetti nostra integrità"

Il presidente Usa sceglie il governatore della Louisiana come inviato per la Groenlandia. Danimarca e Ue reagiscono: “Sovranità e confini vanno rispettati”

Il presidente americano Donald Trump ha nominato Jeff Landry, governatore repubblicano della Louisiana, come inviato speciale statunitense per la Groenlandia. La Danimarca ha reagito convocando l'ambasciatore americano e chiedendo che gli Usa "rispettino la sovranità e l'integrità del Regno".

Trump nomina governatore Louisiana Jeff Landry come inviato speciale per la Groenlandia, Danimarca: "Usa rispetti nostra integrità"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha nominato il governatore della Louisiana, Jeff Landry, come inviato speciale per la Groenlandia, riaccendendo le tensioni diplomatiche con la Danimarca e suscitando preoccupazione anche a Bruxelles. L’annuncio è arrivato direttamente da Trump tramite il suo social Truth, dove ha spiegato che Landry avrà il compito di promuovere con decisione gli interessi strategici statunitensi sull’isola artica, definita “essenziale per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”.

Landry, esponente repubblicano ed ex procuratore generale della Louisiana, ha accolto con entusiasmo la nomina. In un messaggio pubblicato su X ha scritto che per lui è “un onore” servire come inviato speciale “per rendere la Groenlandia parte degli Stati Uniti”, precisando che il nuovo incarico non interferirà con il suo ruolo di governatore. La dichiarazione ha immediatamente attirato critiche e reazioni ufficiali in Europa.

La Groenlandia, territorio semi-autonomo della Danimarca con poco più di 50mila abitanti, è da tempo al centro dell’interesse strategico di Washington. Trump aveva già espresso in passato l’intenzione di acquistare l’isola o di portarla sotto il controllo statunitense, ipotesi respinte con fermezza da Copenaghen. L’interesse americano è legato soprattutto alla posizione geopolitica dell’isola nell’Artico e alla presenza di materie prime critiche, tra cui terre rare fondamentali per l’industria tecnologica, la difesa e la transizione energetica. Sull’isola è già presente una base militare statunitense, elemento che rafforza il peso strategico dell’area.

La reazione danese non si è fatta attendere. Il ministro degli Esteri Lars Løkke Rasmussen ha ribadito che “tutti, compresi gli Stati Uniti, devono rispettare l’integrità territoriale del Regno di Danimarca”. Un richiamo netto, arrivato dopo che Trump non ha escluso, in dichiarazioni precedenti, neppure l’uso della forza militare per ottenere il controllo della Groenlandia.

Anche l’Unione Europea è intervenuta sulla questione. Un portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna ha dichiarato che per l’Ue è “essenziale preservare la sovranità, l’integrità territoriale e l’inviolabilità dei confini del Regno di Danimarca”, riaffermando una posizione di principio già espressa in passato.

La nomina di Landry rappresenta dunque un ulteriore passo nella strategia di Trump sull’Artico, ma rischia di inasprire i rapporti transatlantici e di aprire un nuovo fronte di tensione geopolitica in una regione sempre più centrale negli equilibri globali.