Gaza, rapporto "DBIO" denuncia: "1115 istituzioni finanziare Ue hanno erogato $310mld a 104 aziende complici dell'occupazione israeliana"

Oltre 1100 istituti europei hanno erogato 310 miliardi USD dal 2023 a favore di 104 aziende complici dell’occupazione israeliana, denuncia il rapporto DBIO

Il nuovo rapporto "Don't Buy Into Occupation" ha denunciato che nel periodo del genocidio dei palestinesi a Gaza, ben 1115 istituzioni finanziarie europee, tra banche e investitori, hanno erogato circa 310 miliardi di dollari a 104 aziende complici dell'occupazione israeliana della Striscia e della Cisgiordania, rendendosi di fatto complici.

Gaza, rapporto "DBIO" denuncia: "1115 istituzioni finanziare Ue hanno erogato $310mld a 104 aziende complici dell'occupazione israeliana"

Un nuovo rapporto diffuso il 25 novembre 2025 dal network Don’t Buy Into Occupation Coalition (DBIO) rivela come oltre 1115 istituzioni finanziarie europee siano implicate in relazioni finanziarie con 104 imprese globali ritenute complici dell’occupazione israeliana e delle operazioni militari nella Palestina occupata. Tra gennaio 2023 e agosto 2025, tali istituzioni hanno erogato oltre 310 miliardi di dollari in forme di prestiti e underwriting alle aziende individuate. Contemporaneamente, al 31 agosto 2025, gli investitori europei detenevano oltre 1503 miliardi di dollari in azioni e obbligazioni emesse da queste imprese.


L’elenco delle 104 compagnie coinvolge colossi come Amazon, Microsoft, Intel, Caterpillar Inc., Booking.com, Airbnb, Coca‑Cola, oltre a imprese israeliane come Elbit Systems, che forniscono sistemi di sorveglianza e armamenti. Alcune delle istituzioni europee maggiormente citate sono banche e manager patrimoniali del calibro di BNP Paribas, Deutsche Bank e Barclays. Il rapporto sottolinea come molte di queste relazioni finanziarie continuino nonostante le determinazioni della International Court of Justice (ICJ) che ha definito l’occupazione israeliana del territorio palestineseillegale” e ha richiesto a “terze” parti di adottare misure.


Nel dettaglio, le attività delle aziende individuate spaziano dalla fornitura di armi e tecnologie di sorveglianza all’era digitale, alla partecipazione nella costruzione di insediamenti considerati illegali, fino alla demolizione di case palestinesi e al controllo delle risorse. Il rapporto definisce quindi le infrastrutture finanziarie europee come corresponsabili dell’apparato che sostiene la cosiddetta “economia dell’occupazione”.


La DBIO chiama quindi a una azione collettiva: istituzioni, fondi pensione e autorità nazionali dovrebbero rompere i rapporti con gli istituti finanziari implicati e le aziende complici. Allo stesso tempo avverte che dirigenti aziendali potrebbero essere esposti a responsabilità legali per complicità nei crimini atroci riconosciuti. L’analisi conferma che, nonostante il genocidio e la crescente pressione internazionale, il sistema finanziario europeo rimane largamente esposto e parte integrante della filiera che alimenta la questione israelo-palestinese.