Israele, bloccati da Tel Aviv €500mila destinati all'Anp da maggio 2025, Smotrich: "Servono per pagare indennità a israeliani per 7 ottobre"

Blocco totale dei trasferimenti fiscali da Israele all’ANP: senza oltre il 60% delle entrate, la Cisgiordania rischia il collasso finanziario e istituzionale

Israele ha bloccato da maggio 2025 circa 500 mila euro destinati all'Autorità Nazionale Palestinese, pari, approssimativamente, al 70% delle sue entrate ordinarie, dettando una crisi economica senza precedenti. La decisione del blocco è del ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, che ha giustificato latto come "necessario per pagare le indennità agli ebrei che hanno subito danni dal 7 ottobre in poi".

Israele, bloccati da Tel Aviv €500mila destinati all'Anp da maggio 2025, Smotrich: "Servono per pagare indennità a israeliani per 7 ottobre"

Dal maggio 2025 il governo dello Cisgiordania ha cessato del tutto di trasferire alla Autorità nazionale palestinese (Anp) i fondi che riscuote per suo conto, ossia le tasse doganali e l’Iva sulle merci che transitano tramite Israele e sulle attività dei lavoratori palestinesi. Quei versamenti rappresentano circa il 60-70% delle entrate ordinarie dell’Anp e la loro interruzione ha generato una vera e propria crisi finanziaria – e ora istituzionale.

L’Anp, che amministra zone della Cisgiordania con autonomia limitata, si trova ora costretta a sospendere o decurtare stipendi pubblici e servizi essenziali come sanità e istruzione. Secondo il ministero palestinese delle Finanze, gli arretrati verso il personale pubblico hanno raggiunto circa 7,3 miliardi di shekel entro ottobre 2025, in un contesto di debito accumulato che supera i 46 miliardi di shekel.

Storicamente Israele ha già sospeso in varie occasioni questi trasferimenti — la più lunga tra il 2000 e il 2002, durante la Seconda Intifada — ma l’interruzione in corso risulta più drastica: da maggio infatti non è stato trasferito un solo shekel di entrate di “clearance revenues”.

Il blocco è promosso dal ministro israeliano delle Finanze Bezalel Smotrich, che agisce – secondo fonti palestinesi e israeliane – autonomamente senza decisione congiunta del gabinetto. Il pretesto ufficiale è il pagamento da parte dell’Anp di indennità alle famiglie di prigionieri o cittadini palestinesi detenuti per atti di terrorismo, pratica che Israele contesta.

Le conseguenze sono immediate: le risorse dell’Anp si sono drasticamente ridotte — nel 2025 i proventi delle imposte erano in calo del 24% rispetto al 2023 — e la crisi dei conti si aggrava tra ingenti debiti e blocco dei trasferimenti.

A livello internazionale è iniziata una mobilitazione: l’Unione Europea ha annunciato un pacchetto fino a 1,6 miliardi di euro per il triennio 2025-27, e 13 paesi arabi hanno costituito una coalizione di sostegno finanziario all’Anp.

Tuttavia, molti funzionari palestinesi sono chiari: "La situazione è insostenibile". Senza i trasferimenti israeliani non resta che il ricorso all’aiuto esterno o la totale paralisi delle istituzioni, con il rischio concreto di collasso amministrativo e aumento delle tensioni nella regione.