Gaza, l'appello di 200 vip a Israele: "Liberate Barghouti, il Mandela della Palestina"; da Ian McKellen a Sting, da Bardem a Ruffalo
Le star chiedono la liberazione di Barghouti e ricordano inoltre che, “come disse lo stesso Mandela nel 2002, ciò che sta accadendo a Barghouti è lo stesso che è accaduto a me”
Oltre duecento star internazionali — tra cui Margaret Atwood, Benedict Cumberbatch, Mark Ruffalo, Sting, Paul Simon, Michael Stipe, Ian McKellen, Stephen Fry, Delia Smith, Ai Wei Wei, Javier Bardem, Brian Eno, Annie Lennox, Richard Branson e Zadie Smith — hanno sottoscritto una lettera aperta in cui sollecitano la liberazione di Marwan Barghouti, da loro definito il “Mandela della Palestina”.
Le firme, provenienti dal mondo del cinema, della musica, della letteratura e dello sport, intendono “esortare le Nazioni Unite e i governi di tutto il mondo a fare pressione sul governo israeliano affinché liberi Marwan, 66 anni, che ha trascorso 23 anni in prigione in seguito a quello che esperti legali definiscono un processo viziato”. Barghouti, parlamentare eletto al momento dell’arresto, “rimane il leader palestinese più popolare, figurando costantemente in testa ai sondaggi”.
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Nella lettera aperta, i firmatari dichiarano di voler “riecheggiare il movimento culturale che fu centrale nel garantire la libertà di Nelson Mandela e la fine dell’apartheid in Sudafrica. Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la continua detenzione di Marwan Barghouti, per il suo trattamento violento e per la negazione dei diritti legali durante la sua prigionia. Chiediamo alle Nazioni Unite e ai governi del mondo di adoperarsi attivamente per la liberazione di Marwan Barghouti dalla prigione israeliana”. Le star ricordano inoltre che, “come disse lo stesso Mandela nel 2002, ciò che sta accadendo a Barghouti è lo stesso che è accaduto a me”. La lettera rappresenta l’avvio di un impegno pubblico più ampio, promosso dalla Campagna internazionale per la liberazione di Marwan, con l’obiettivo dichiarato di contribuire a una pace duratura nella regione.
Annie Ernaux, premio Nobel francese per la Letteratura, afferma: “Chiedo l’immediata liberazione di Marwan Barghouti, che è stato imprigionato da Israele per 23 anni in condizioni scandalose”, aggiungendo che “egli incarna la possibilità di pace che Netanyahu rifiuta, determinato com’è a continuare con l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania”. Per il musicista britannico Brian Eno, “la storia ci mostra che le voci culturali possono cambiare il corso della politica. Così come la solidarietà globale ha contribuito a liberare Nelson Mandela, tutti noi abbiamo il potere di accelerare il giorno in cui Marwan Barghouti sarà libero. La sua liberazione segnerebbe un punto di svolta in questa lunga lotta e porterebbe a tutti noi speranza”. La scrittrice e avvocata Selma Dabbagh ribadisce che “il processo a Marwan Barghouti è stato ampiamente riconosciuto come una farsa”.
In agosto, il ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben-Gvir si è filmato mentre scherniva Barghouti nella sua cella; nelle settimane successive, secondo quanto riportato dai familiari, Barghouti sarebbe stato malmenato dalle guardie durante un trasferimento, fino a perdere conoscenza.
Tra gli oltre duecento firmatari compaiono anche Arundhati Roy, Brian Cox, David Byrne, Jarvis Cocker, Karl Ove Knausgaard, Massive Attack, Naomi Klein, Olga Tokarczuk, Pedro Almodóvar, Peter Gabriel, Philip Pullman, Sally Rooney, Susan Sarandon e William Dalrymple.