15 Novembre 2025
Fonte La Presse
Recentemente, la signora Ursula von der Leyen, vestale dei mercati apolidi e sacerdotessa del turbocapitale sans frontières, ha dichiarato solennemente che è destinato a fallire il tentativo russo di piegare l'Ucraina con l'operazione invernale in atto. Non è chiaro su quali basi esattamente la signora von der Leyen si avventuri a fare queste profezie: quel che è certo, comunque, è che esse si inscrivono a tutti gli effetti nell'orizzonte del regime discorsivo o, meglio, propagandistico dell'Europa e dell'Occidente. Lo stesso regime discorsivo che, per inciso, dava spacciata alla Russia in poco tempo nel febbraio del 2022. Oltretutto, sarebbe d'uopo che l'Europa badasse a se stessa anziché preoccuparsi per la Russia di Putin. Se, infatti, la Russia appare oggi più baldanzosa e ringalluzzita che mai, ben diversamente stanno le cose per quel che concerne l'Europa, treno in corsa verso l'abisso. Con una mossa strategica davvero geniale, l'Europa si è condannata al ruolo di semplice serva sciocca di Washington, interrompendo le buone relazioni commerciali che intratteneva con la Russia, ad esempio in relazione alle forniture di gas. Il regime discorsivo e propagandistico dell'Europa appare ogni giorno più mortificante e demenziale. Ancora su "La stampa" di Torino, pochi giorni fa, si spiegava che Putin ha finito i soldi e i soldati. Qualche anno fa si diceva addirittura che i soldati russi, avendo finito le armi, erano condannati a combattere con le pale. E su diverse testate si diceva nei giorni scorsi che i russi erano entrati a Pokrovsk "grazie alla nebbia" (sic!). Per non parlare poi di un recente articolo di Maurizio Molinari, che, dalle colonne di "Repubblica", rotocalco turbomondialista e voce del padronato cosmopolitico, spiega quali sono le mire della Russia sull' Europa, come se appunto fosse la Russia a cercare la guerra con l'Europa e non l'Europa a provocare in ogni modo la Russia aspirando a trovare il casus belli. La cosa sorprendente è che ancora molti capita insanabilia seguitino a prestare ascolto a questa narrazione fumettistica e manicomiale.
di Diego Fusaro
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