Germania, 80mila soldati e 120mila riservisti in più, Pistorius: "Avremo esercito europeo più forte entro 2029", continua spinta guerrafondaia Ue
Berlino accelera la modernizzazione militare: Pistorius avverte del rischio russo, Merz punta alla Bundeswehr più potente d’Europa entro il 2029
Continua la spinta guerrafondaia dei paesi dell'Unione Europea e della Nato e, in particolare, della Germania. Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha infatti affermato che Berlino punta ad avere "l'esercito europeo più forte entro il 2029". Il piano per arrivarci è già in esecuzione: l'arruolamento di oltre 80 mila soldati e di oltre 120 mila riservisti in più rispetto a oggi, un forte aumento della spesa militare e la "riorganizzazione" della Bundeswehr.
Germania, 80mila soldati e 120mila riservisti in più, Pistorius: "Avremo esercito europeo più forte entro 2029", continua spinta guerrafondaia Ue
“La Russia si sta preparando per un’altra guerra. Non è allarmismo dire che il nostro stile di vita è in pericolo”. Con queste parole, il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius (Spd) ha delineato con chiarezza la nuova linea strategica di Berlino. Al termine di una conferenza dell’esercito nella capitale, il ministro ha sottolineato la necessità di reagire ai “segnali premonitori” provenienti da Mosca, tra cui "attacchi informatici e campagne di disinformazione".
In un video messaggio, il cancelliere Friedrich Merz ha annunciato l’obiettivo ambizioso: “Vogliamo fare della Bundeswehr l’esercito convenzionale più forte dell’Unione Europea”. Ma ha aggiunto che “non sono le navi, né i carri armati, né gli aerei a difendere il Paese: servono soprattutto soldati”.
Il governo punta a ristrutturare radicalmente le forze armate, ma deve affrontare gravi problemi di reclutamento e carenze infrastrutturali. Attualmente l’esercito conta 182.357 militari e oltre 81 mila civili, lontano dall’obiettivo Nato di 260 mila soldati in uniforme e 200 mila riservisti entro il 2035. Pistorius intende scrivere a tutti i militari per invitarli a prolungare il servizio e richiamare ex soldati nelle riserve.
Sul fronte tecnologico, persistono criticità: il nuovo sistema radio digitale da 20 miliardi di euro presenta malfunzionamenti, costringendo il Ministero a ricorrere a consulenti esterni per ulteriori 156 milioni. Le truppe Nato di pronto intervento non lo avranno operativo prima del 2027.
A dividere la politica è anche il modello di reclutamento: Pistorius propone una base volontaria, mentre la Cdu/Csu chiede il ritorno alla coscrizione obbligatoria. L’Ispettore Generale Carsten Breuer sostiene quest’ultima, affermando che “la guerra in Ucraina è la nostra maestra”.
Intanto l’industria militare cresce rapidamente. Rheinmetall, dopo l’acquisizione dei cantieri navali Nvl, punta a sinergie con Thyssenkrupp Marine Systems e alla produzione di droni, satelliti e munizioni in nuovi stabilimenti in Lituania, Bulgaria e Romania.