05 Novembre 2025
Fonte: Wikimedia
Senza una fine in vista, lo shutdown del bilancio federale statunitense è diventato ufficialmente il più lungo della storia americana. Dalla mezzanotte, la paralisi amministrativa è entrata nel suo 36° giorno, superando il record del 2019, quando alla Casa Bianca c’era sempre Donald Trump — oggi al suo secondo mandato.
“Sarò onesto, non credo che nessuno di noi si aspettasse che si prolungasse così a lungo”, ha ammesso il presidente repubblicano della Camera Mike Johnson in conferenza stampa a Capitol Hill.
Dal 1° ottobre, Repubblicani e Democratici non sono riusciti a trovare un accordo su un nuovo disegno di legge di spesa per riaprire il governo. E mentre la paralisi continua, decine di milioni di americani si recano oggi alle urne per la prima importante prova elettorale del secondo mandato di Trump: la Virginia e il New Jersey eleggono i nuovi governatori, New York il sindaco, mentre in California gli elettori dovranno decidere se ridisegnare o meno le mappe elettorali a favore dei Democratici, in risposta a mosse simili della Casa Bianca negli Stati a maggioranza repubblicana.
I risultati di queste consultazioni serviranno da barometro politico per i primi nove mesi del ritorno di Trump alla Casa Bianca e potrebbero influenzare i negoziati sul bilancio. Nel frattempo, lo stallo ha già colpito duramente il Paese: centinaia di migliaia di dipendenti federali sono stati sospesi senza stipendio, mentre altri, considerati “essenziali”, sono costretti a continuare a lavorare gratuitamente. Milioni di famiglie hanno perso i sussidi alimentari e si trovano con premi assicurativi raddoppiati.
Anche diversi programmi di assistenza sociale sono stati interrotti. Trump ha dichiarato che gli aiuti alimentari resteranno congelati finché i “Democratici della sinistra radicale” non voteranno per porre fine allo shutdown, ignorando le sentenze dei tribunali che impongono al governo di mantenere i programmi di sostegno.
Nel frattempo, cresce il caos nei trasporti aerei. Il segretario ai Trasporti Sean Duffy ha avvertito del rischio di un vero e proprio “caos” nel traffico aereo, con possibili chiusure parziali dello spazio aereo se la paralisi dovesse proseguire oltre la prossima settimana. “Vedrete un caos diffuso — ha detto Duffy — vedrete ritardi di massa dei voli. E anche cancellazioni di massa. E potremmo essere costretti a chiudere parti dello spazio aereo semplicemente perché non saremo in grado di gestirlo a causa della mancanza di controllori del traffico.”
Nel weekend appena trascorso, decine di aeroporti statunitensi hanno già registrato pesanti disagi: solo domenica oltre 5.000 voli da e per gli Stati Uniti hanno subito ritardi.
Al Congresso, le due parti restano trincerate: i repubblicani propongono un’estensione temporanea del bilancio con gli stessi livelli di spesa, mentre i democratici chiedono di includere anche il finanziamento dei programmi sanitari per le famiglie a basso reddito.
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