Gaza, Italia e Spagna verso partecipazione a forza di pacekeeping, no da Uk e Germania, Tajani: “Pronti a inviare carabinieri ed esercito”

"È una possibilità concreta che l'Italia dia un suo contributo a una forza di peacekeeping nella Striscia di Gaza", ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una conferenza stampa nella capitale. "Noi - ha sottolineato il vicepremier - abbiamo dato la nostra disponibilità, lo ha ribadito il ministro Crosetto. Possiamo inviare i carabinieri, possiamo inviare le truppe dell'esercito"

Italia e Spagna aprono alla possibilità di partecipare alla forza internazionale di peacekeeping nella Striscia di Gaza, mentre Germania e Regno Unito si sfilano, escludendo qualsiasi coinvolgimento militare. A Roma, il ministro degli Esteri Antonio Tajani conferma la disponibilità del governo italiano a contribuire con carabinieri e truppe dell’esercito. Da Madrid arriva una posizione simile, con il ministro José Manuel Albares che non esclude l’invio di militari. Berlino e Londra, invece, preferiscono limitarsi a un ruolo politico e umanitario.

Gaza, Italia e Spagna verso partecipazione a forza di pacekeeping, no da Uk e Germania, Tajani: “Pronti a inviare carabinieri ed esercito”

Il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, non ha escluso la possibilità di inviare militari a Gaza nell'ambito di una forza di sicurezza internazionale, anche se ritiene che si sia "ancora molto lontani da questo". "Non è nemmeno ancora previsto qualcosa del genere", ha detto Albares, ripreso dall’emittente pubblica Tve a Parigi, a margine della riunione con i suoi omologhi europei e arabi, organizzata per la ricostruzione a Gaza.

"In questi momenti Gaza è distrutta e, se vogliamo pensare a un futuro, e che ci possa essere un governo propriamente palestinese, ci sarà bisogno di forze di sicurezza palestinesi" per il mantenimento della pace, ha segnalato il ministro. "Questo è qualcosa che noi europei sappiamo fare perfettamente e lo possiamo fare perfettamente con i paesi arabi", ha aggiunto.

La Spagna sostiene inoltre la proposta della Francia di partecipare all’invio di forze di interposizione nella zona, con un mandato chiaro nell’ambito dell’Onu, secondo fonti del ministero degli Esteri riprese da Tve, che però insistono sul fatto che ora “la priorità è il consolidamento del cessate il fuoco a Gaza”. "La Spagna è stata sempre disposta a partecipare in quelle forze di peacekeeping che hanno un mandato chiaro", ha evidenziato ancora Albares, ricordando la missione Unifil in Libano, e "non risparmia sforzi per tutto quello che può portare la pace".

Da Roma arriva una posizione analoga. "È una possibilità concreta che l'Italia dia un suo contributo a una forza di peacekeeping nella Striscia di Gaza", ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una conferenza stampa nella capitale. "Noi - ha sottolineato il vicepremier - abbiamo dato la nostra disponibilità, lo ha ribadito il ministro Crosetto. Possiamo inviare i carabinieri, possiamo inviare le truppe dell'esercito".

Diverso l’atteggiamento di Germania e Regno Unito, che hanno escluso un impegno militare diretto. Berlino, in un comunicato della cancelleria, ha chiarito che non parteciperà a missioni armate in Medio Oriente, ma contribuirà a “costruire il quadro giuridico” per una presenza internazionale e metterà a disposizione 29 milioni di euro di aiuti umanitari.

Il cancelliere Friedrich Merz ha espresso soddisfazione per la tregua e ringraziato esplicitamente Donald Trump per la sua “iniziativa di pace”, oltre ai partner in “Qatar, Egitto e Turchia per la mediazione”. Merz ha inoltre esortato alla rapida “liberazione degli ostaggi” e al pieno rispetto della tregua nelle prossime settimane.

Londra, invece, ha chiuso la porta a qualsiasi impiego dei propri soldati nella Striscia. "Non è nei nostri piani, non abbiamo intenzione di farlo", ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico Yvette Cooper alla BBC. "Ma c'è una proposta immediata affinché gli Usa guidino quello che è effettivamente un processo di monitoraggio per assicurarsi che ciò avvenga sul campo. Ma hanno anche chiarito che si aspettano che le truppe sul campo siano fornite dagli stati vicini, e questo è qualcosa che ci aspettiamo che accada".