Gaza Riviera, il finanziamento da $345mln del Ceo di Oracle Ellison al Tony Blair Institute per piano sionista di deportazione palestinesi
L’uomo più ricco del mondo e l’ex premier britannico: tra miliardi al Tony Blair Institute, lobbying sui dati sanitari e il piano Gaza Riviera
Il Tony Blair Institute, divenuto famoso negli ultimi giorni per aver ideato il piano di tregua che dovrebbe, secondo i rumors, entrare in vigore a Gaza tra pochi giorni, ha diversi finanziatori. Fra questi, l'uomo più ricco del mondo, il Ceo di Oracle Larry Ellison. Il magnate, dal 2021 a oggi, ha finanziato per oltre 345 milioni di dollari il think tank dell'ex premier inglese, autore anche del progetto sionista chiamato Gaza Riviera, che mira alla ricostruzione post-bellica della Striscia nel nome del lusso, e Aurora, per la deportazione dei palestinesi.
Gaza Riviera, il finanziamento da $345mln del Ceo di Oracle Ellison al Tony Blair Institute per piano sionista di deportazione palestinesi
Larry Ellison, fondatore di Oracle e oggi l’uomo più ricco del pianeta con un patrimonio superiore ai 370 miliardi di dollari, non è solo il nuovo dominus dei dati e dei media. È anche il principale finanziatore di un think tank politico che influenza direttamente i governi occidentali: il Tony Blair Institute for Global Change (Tbi).
Dal 2021 a oggi, secondo documenti resi pubblici da WikiLeaks, Ellison ha donato o promesso oltre 257 milioni di sterline (345 milioni di dollari) al Tbi. Una cifra che ha trasformato l’istituto fondato dall’ex premier britannico in un colosso del lobbying globale, con un organico passato da 200 a quasi 1.000 dipendenti.
Ex membri dello staff parlano apertamente di una metamorfosi: “Non è più un think tank, è un’agenzia commerciale di Oracle mascherata da ente no profit”, ha dichiarato un ex consulente, sottolineando come le proposte del Tbi coincidano spesso con gli interessi del colosso californiano del cloud.
Gaza Riviera e piano Aurora: l’ombra della deportazione
Documenti trapelati e indagini di Lighthouse Reports e The Economist hanno rivelato che il Tbi è coinvolto in discussioni su un controverso progetto di “ricostruzione di Gaza” promosso da imprenditori israeliani con l’appoggio di società di consulenza statunitensi, come Boston Consulting Group.
Il piano prevede la creazione di una “Riviera di Gaza”: resort turistici di lusso, zone industriali avanzate e corridoi infrastrutturali, con incentivi economici per spingere centinaia di migliaia di palestinesi a lasciare la Striscia. Una vera e propria deportazione mascherata da opportunità economica.
Il Tbi non ha mai ufficialmente sostenuto questo schema, ma ha partecipato a tavoli e consultazioni in cui l’ipotesi è stata discussa. E Blair stesso, secondo fonti vicine a Washington, è considerato un candidato di punta — appoggiato da Jared Kushner e ambienti trumpiani — per guidare una “autorità transitoria a Gaza”.
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Come anticipato da Il Giornale d'Italia, il nodo politico è chiaro: Ellison non è solo il finanziatore del Tbi e il partner di Blair. È anche il più grande donatore privato dell’Idf, con 26 milioni di dollari devoluti tramite l’organizzazione Friends of the Idf. È l’uomo che oggi controlla parte di TikTok Usa, la CBS, Paramount e presto forse anche la Cnn.
Il rischio, denunciano i critici, è che lo stesso circuito di potere — Blair come architetto politico, Ellison come finanziatore e padrone dei media — venga usato per plasmare la narrazione sulla Palestina.
Come sintetizza un attivista intervistato da Democracy for Sale: “Prima bombardano Gaza, poi comprano i media per raccontare che si tratta di ricostruzione. La Gaza Riviera è solo colonialismo travestito da sviluppo.”