Attentato a Charlie Kirk, l’attivista MAGA pro-Israele negava genocidio nel 2024: “A Gaza no carestia”; su omicidio Floyd giustificava polizia: “Morto per overdose”
All’inizio del 2024, Kirk liquidò le notizie sul genocidio e sulla carestia come “propaganda”, insistendo sul fatto che Israele stesse combattendo Hamas e non la popolazione civile. Su X, sostenne che le affermazioni sulla carestia fossero "esagerate e costruite per indebolire le operazioni militari dello Stato ebraico". Non solo, negli Usa Kirk aveva difeso la polizia nel caso George Floyd, negando le accuse di violenza razziale
L’attentato contro Charlie Kirk, volto noto della destra americana e vicino alle posizioni del movimento MAGA, ha riportato in primo piano le sue controverse dichiarazioni sul conflitto in Medio Oriente e sulle vicende interne agli Stati Uniti. Negli ultimi anni, l’attivista si era distinto per un sostegno incondizionato a Israele, arrivando a negare le accuse di genocidio e carestia nella Striscia di Gaza. Parallelamente, le sue posizioni su temi sociali e razziali, come il caso George Floyd, avevano acceso dure polemiche. Sull’omicidio di Floyd “difese la polizia” dichiarando che l’uomo era “morto per overdose”.
Attentato a Charlie Kirk, l’attivista MAGA pro-Israele negava genocidio nel 2024: “A Gaza no carestia”; su omicidio George Floyd: “Morto per overdose”
Quando si trattava di Israele, Kirk si era distinto come uno dei suoi più ferventi sostenitori sin dall’inizio del genocidio di Gaza dopo il 7 ottobre nel 2023. Pochi giorni dopo la diffusione di rapporti secondo cui i soldati israeliani avrebbero impedito l’ingresso degli aiuti e sparato deliberatamente a chi li cercava, aveva negato che Israele stesse affamando i palestinesi di Gaza.
All’inizio del 2024, l’attivista liquidò le notizie sul genocidio e sulla carestia come “propaganda”, insistendo sul fatto che Israele stesse combattendo Hamas e non la popolazione civile. Su X, sostenne che le affermazioni sulla carenza di cibo fossero esagerate e costruite per indebolire le operazioni militari dello Stato ebraico. A quel punto, Kirk stava negando sia che a Gaza si stesse morendo di fame, sia l’accusa secondo cui Israele avrebbe usato la fame come arma di guerra.
Le sue esternazioni non passarono inosservate. Nel marzo 2024, durante il suo programma radiofonico, aveva dichiarato: “L’idea che Israele stia affamando Gaza è pura propaganda dei media globalisti che cercano di delegittimare lo Stato ebraico”. Pochi mesi più tardi, ribadì su X: “No, Israele non sta affamando i gazawi”.
Non solo Medio Oriente. Le parole di Kirk avevano spesso sollevato aspre critiche anche per la sua visione sull’Islam. L’attivista descriveva la religione musulmana come incompatibile con i valori occidentali e aveva scritto: “L’Islam è la spada che la sinistra usa per tagliare la gola all’America”.
In patria, Kirk aveva difeso la polizia nel caso George Floyd, negando le accuse di violenza razziale. In un post su X affermò: “Non dimentichiamolo: l'autopsia di George Floyd ha confermato la morte per overdose. Derek Chauvin è dietro le sbarre per un motivo: è bianco. La verità conta”.