Gaza, la denuncia di Amnesty: "Fame e malattie nella Striscia sono risultati intenzionali di piani israeliani per distruggere i palestinesi"

Nel nuovo rapporto l’organizzazione per i diritti umani denuncia una strategia deliberata di affamamento e carestia. Oltre 110 bambini morti per malnutrizione, quasi 13mila ricoveri in un solo mese

Amnesty International ha diffuso un nuovo rapporto sulla situazione a Gaza, in cui denuncia la politica genocidiaria israeliana: "La fame e le malattie nella Striscia sono risultati intenzionali di piani di Tel Aviv per distruggere i palestinesi".

Gaza, la denuncia di Amnesty: "Fame e malattie nella Striscia sono risultati intenzionali di piani israeliani per distruggere i palestinesi"

Israele starebbe attuando una “politica deliberata” per ridurre alla fame la popolazione di Gaza, trasformando la privazione di cibo e cure in un’arma di guerra. È la denuncia contenuta in un nuovo rapporto di Amnesty International, pubblicato il 18 agosto, che cita testimonianze di sfollati palestinesi e operatori sanitari impegnati a curare bambini gravemente malnutriti.

Secondo l’organizzazione, la combinazione tra fame e malattie non è un effetto collaterale delle operazioni militari israeliane, ma “il risultato intenzionale di piani e politiche” studiati per infliggere condizioni di vita tali da provocare la distruzione fisica del popolo palestinese, parte integrante di un genocidio in corso. Amnesty documenta almeno 110 bambine e bambini morti per complicazioni legate alla malnutrizione e quasi 13mila ricoveri per malnutrizione acuta solo a luglio, il numero più alto dall’ottobre 2023.

Il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury, ha parlato senza mezzi termini: Israele sta compiendo un atto di genocidio usando la fame come arma di guerra. La responsabilità ricade anche sugli Stati che fingono condanne di facciata mentre continuano a fornire armi e accordi a Tel Aviv”. Noury ha definito “inutili e pericolosi” i lanci aerei di aiuti e ha chiesto misure concrete: stop alle forniture militari, sospensione degli accordi commerciali e accesso immediato degli aiuti umanitari.

Il rapporto mette in evidenza l’impatto devastante sulle madri e sugli anziani. Alcune donne incinte raccontano il senso di colpa di non poter nutrire i propri figli, mentre anziani e persone disabili sono costretti a evacuazioni forzate senza assistenza. “Questa crisi – avverte Amnesty – avrà conseguenze transgenerazionali, con bambini destinati a nascere già segnati da gravi problemi di salute e traumi permanenti”.

Intanto il governo israeliano prepara un’operazione militare su Gaza City, che comporta la deportazione di un milione di persone. Amnesty e le Nazioni Unite avvertono che un simile passo aggraverebbe una catastrofe già senza precedenti. “Per invertire la rotta – conclude Amnesty – è necessario un cessate il fuoco immediato e la revoca incondizionata del blocco che sta strangolando Gaza da anni”.