La "Cellula di Legittimazione", unità israeliana con il compito di collegare i giornalisti palestinesi di Gaza ad Hamas: SCOOP di Tel Aviv

Scoop investigativo dei media israeliani +972 Magazine e Local Call: la "Cellula di Legittimazione", unità israeliana con il compito di collegare i giornalisti palestinesi di Gaza ad Hamas

Un'investigazione giornalistica rivela l'esistenza di un'unità segreta dell'intelligence militare israeliana incaricata di raccogliere materiale per giustificare l'uccisione di giornalisti palestinesi. Uno scoop investigativo dei media israeliani +972 Magazine e Local Call ha rivelato l'esistenza di un'unità specializzata dell'intelligence militare israeliana, soprannominata "Cellula di Legittimazione", con il compito specifico di raccogliere materiale da Gaza per rafforzare l'immagine di Israele sui media internazionali e giustificare le sue azioni militari.

L'unità segreta

Secondo tre fonti dell'intelligence che hanno confermato l'esistenza dell'unità, la "Cellula di Legittimazione" è stata istituita dopo il 7 ottobre 2023 con obiettivi che vanno oltre la sicurezza tradizionale: si tratta di una vera e propria operazione di pubbliche relazioni militarizzata. L'unità ha avuto come compito principale quello di identificare giornalisti di Gaza da poter essere presentati come operativi di Hamas sotto copertura.

La strategia contro i giornalisti

L'aspetto quindi assolutamente più inquietante e preoccupante dell'operato dell'unità riguarda la sua missione specifica di prendere di mira i giornalisti. Le fonti descrivono un modello ricorrente: ogni volta che le critiche a Israele si intensificavano su una questione particolare, la "Cellula di Legittimazione" riceveva l'ordine di trovare qualcosa che potesse essere utilizzata pubblicamente per contrastare la narrativa.

Il caso di Anas Al-Sharif

L'operato dell'unità è emerso in particolare dopo l'uccisione del giornalista di Al Jazeera Anas Al-Sharif, avvenuta in un attacco aereo israeliano il 10 agosto 2025. Al-Sharif, 28 anni, era diventato uno dei giornalisti più riconosciuti di Gaza per la sua copertura della guerra. Prima della sua morte, Al-Sharif era stato oggetto di una campagna di diffamazione da parte dell'esercito israeliano. Il Committee to Protect Journalists aveva espresso preoccupazione per la sua sicurezza, affermando che era "preso di mira da una campagna diffamatoria militare israeliana" temendo potesse rappresentare un modus operandi "precursore del suo assassinio".

Nel caso di Al-Sharif, documenti rilasciati dall'esercito israeliano suggeriscono che non ha avuto alcun ruolo nella guerra in corso. Similmente, per il giornalista Ismail Al-Ghoul, ucciso in luglio, l'esercito ha citato un documento del 2021 che affermava avesse ricevuto il suo grado militare nel 2007, quando aveva solo 10 anni.

Operazione "Hasbara"

L'unità si inserisce nella più ampia strategia israeliana di "hasbara" (letteralmente "spiegazione" in ebraico), termine che descrive gli sforzi di propaganda di Israele. Una fonte ha spiegato che personale dell'intelligence riceveva istruzioni di segnalare qualsiasi materiale che potesse aiutare Israele nella guerra dell'informazione, con la frase ricorrente: "Questo è buono per la legittimità". L'obiettivo era "trovare quanto più materiale possibile per servire gli sforzi di hasbara", permettendo alle forze militari di "operare senza pressioni, così che paesi come l'America non smettessero di fornire armi".

Il caso dell'ospedale Al-Ahli

Uno dei primi successi pubblici della "Cellula di Legittimazione" avvenne dopo l'esplosione all'ospedale Al-Ahli di Gaza il 17 ottobre 2023. Mentre i media internazionali, citando il Ministero della Salute di Gaza, riportarono che un attacco israeliano aveva ucciso 500 palestinesi, funzionari israeliani affermarono che l'esplosione era causata da un razzo della Jihad Islamica mancato.

L'unità rilasciò una registrazione presentata come una telefonata tra operativi di Hamas che incolpavano la Jihad Islamica. Molti media internazionali considerarono credibile la versione israeliana. Tuttavia, un attivista palestinese per i diritti umani disse in seguito di essere rimasto scioccato nel sentire la propria voce nella registrazione, che descrisse come una semplice conversazione con un amico, negando qualsiasi affiliazione con Hamas.

Impatto sui giornalisti

Secondo il Committee to Protect Journalists, almeno 192 giornalisti sono stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre 2023, rendendola il periodo più mortale per i giornalisti da quando l'organizzazione ha iniziato a raccogliere dati nel 1992. Altre organizzazioni stimano il numero di morti fino a 270.

L'esistenza della "Cellula di Legittimazione" solleva gravi questioni etiche sul trattamento dei giornalisti durante i conflitti armati e sull'uso della propaganda di guerra per giustificare attacchi contro i civili.

Reazioni internazionali

L'Ufficio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha condannato l'attacco contro Al-Sharif, definendolo "una grave violazione del diritto umanitario internazionale". Il Committee to Protect Journalists ha affermato di essere "inorridito" per le uccisioni, aggiungendo che Israele ha "un modello documentato di lunga data di accusare i giornalisti di essere terroristi senza fornire alcuna prova credibile".

In conclusione, l'esistenza della "Cellula di Legittimazione" rappresenta un'escalation nell'uso della guerra dell'informazione per giustificare azioni militari contro i civili, in particolare i giornalisti.

Questo caso evidenzia come la "guerra dell'informazione" moderna possa essere utilizzata non solo per influenzare l'opinione pubblica, ma anche per creare giustificazioni ex post per azioni militari controverse e condannabili, sollevando importanti questioni sul ruolo dell'intelligence nella democrazia e sulla protezione della libertà di stampa durante i conflitti armati.

Di Eugenio Cardi