15 Agosto 2025
Smotrich, fonte: Facebook, @Invictapalestina
L'Unione Europea, dopo mesi di silenzio sul genocidio a Gaza e sulle continue violenze perpetrate sui palestinesi in Cisgiordania, ha deciso di bacchettare Israele e di pronunciarsi contro il piano del ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich per costruire 3400 nuovi insediamenti illegali in Cisgiordania. "Così viene sepolta l'idea di uno stato palestinese" aveva affermato Smotrich annunciando il nuovo piano per occupare illegalmente il territorio palestinese. L'Alto rappresentante dell'Unione Europea per la politica estera, Kaja Kallas, ha affermato che il piano "va fermato" e "viola il diritto internazionale".
Le parole della Kallas, , seppure tardive, fanno eco a quelle pronunciate da Germania e Turchia, anch'esse contro il piano israeliano per la Cisgiordania.
La Kallas ha esortato Israele a "desistere" dal portare avanti il piano di costruzione di nuove abitazioni nell'area di E1.. Il progetto è considerato da Bruxelles una grave minaccia alla prospettiva della soluzione a due Stati. "La decisione delle autorità israeliane di portare avanti il piano di insediamento E1, indebolisce ulteriormente la soluzione dei due stati e viola il diritto internazionale. Se attuata, la costruzione di insediamenti in quest'area interromperà definitivamente la contiguità geografica e territoriale tra Gerusalemme Est occupata e la Cisgiordania e interromperà il collegamento tra la Cisgiordania settentrionale e quella meridionale. L'UE ribadisce il suo appello a Israele affinché interrompa la costruzione degli insediamenti. La politica israeliana in materia di insediamenti, che include demolizioni, trasferimenti forzati, sfratti e confische di abitazioni, deve cessare", queste le parole della Kallas, espresse in una nota.
Anche la Germania si oppone "fermamente" al proseguimento da parte di Israele di un importante progetto abitativo nella Cisgiordania occupata e chiede al governo israeliano di "fermare la costruzione di insediamenti" nei territori palestinesi. A dichiararlo è il ministero degli Esteri tedesco che, dopo la decisione di sospendere le forniture di armi allo Stato ebraico, ha iniziato a criticare la condotta di governo di Benjamin Netanyahu.
La Turchia, attraverso il suo dicastero degli Esteri, ha condannato il piano di Smotrich: "Questo passo... ignora totalmente il diritto internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite; prende di mira l'integrità territoriale dello Stato di Palestina, che è la base per una soluzione a due Stati e le speranze di pace".
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