Francesca Albanese: "Fame a Gaza voluta e pianificata da Israele, nella Striscia il genocidio peggiore della storia, Italia complice"

La relatrice Onu nei territori palestinesi: "Il 7 ottobre non può giustificare la distruzione totale di Gaza e dei suoi abitanti"

La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, afferma che la fame nella Striscia di Gaza "è voluta e pianificata da Israele, è un crimine calcolato scientificamente dal governo israeliano, un obiettivo da raggiungere per convincere i palestinesi che sopravviveranno ad andarsene nel fenomeno che a Tel Aviv chiamano migrazione volontaria". Albanese afferma che nella Striscia viene compiuto "il genocidio peggiore della storia" e denuncia la "complicità dell'Italia" che "possiede il 30,2 per cento della Leonardo, che andrebbe portata in giudizio per continuare a fornire armi che Israele usa nel genocidio della Striscia: i soci azionisti dovrebbero sapere che fanno affari sulla morte dei bambini, sulla malnutrizione".

Francesca Albanese: "Fame a Gaza voluta e pianificata da Israele"

"Si tratta di uno dei genocidi più crudeli della Storia, perché perpetrato con l’uso di tecnologia e mezzi da Ventunesimo secolo. Kaïs Saied, presidente della Tunisia, ieri ha mostrato a Massad Boulos, inviato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, le foto di bambini denutriti di Gaza e, fra queste, l’immagine di un bambino in lacrime che mangia della sabbia. È quasi inimmaginabile per la nostra mente accettare che la fame lunga mesi possa spingere a mangiare la terra e i sassi. I palestinesi della Striscia sono privati di tutto, Israele ha l’obiettivo di ridurre quelle persone, bambini compresi, allo stato ferino". Così la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, in un'intervista a Il Fatto Quotidiano. Albanese, attualmente sotto sanzioni Usa, afferma che "i genitori ci raccontano che i loro figli piangono fino ad addormentarsi per la fame" e che uno Stato "che compie un genocidio" non può distribuire gli aiuti.

La relatrice spiega inoltre che ai palestinesi è vietato anche bagnarsi in mare: "Perché devono negare ai disperati privi di acqua corrente anche la possibilità di lavarsi. Sono tutti elementi dello stesso progetto criminale di Israele, attuato col pieno sostegno e con la complicità degli Stati Uniti". Secondo la relatrice Onu il progetto finale è la pulizia etnica: "Che si sta attuando con il genocidio nella Striscia di Gaza, ma anche con lo svuotamento della Valle del Giordano o con l’istallazione di altri 300 check-point in Cisgiordania".

Con la Gaza Humaritarian Foundation (GHF), spiega Albanese, "hanno creato un meccanismo infernale. Il presidente Herzog ieri ha sostenuto: 'Israele è fermamente impegnato nel rispetto delle norme del diritto internazionale umanitario. Anche nel mezzo di una guerra, stiamo facendo tutto il possibile per aiutare i civili in difficoltà, in conformità con il diritto internazionale e i nostri valori israeliani ed ebraici'. Intanto non è una guerra, perché non mi risulta che ci sia un esercito palestinese schierato contro un esercito israeliano".

La Gaza Humanitarian Foundation (GHF) è l'unica organizzazione a cui è consentito appunto distribuire aiuti nella Striscia, sostenuta da Stati Uniti e Israele ed è gestita dalla Boston Consulting Group, seconda azienda di consulenza strategica al mondo dopo McKinsey e prima di Bain & Company. I centri Ghf sono considerati "trappole mortali" per i civili e farebbero parte del piano Aurora con cui il premier Benjamin Netanyahu vuole attuare la deportazione dei palestinesi.

"Il 7 ottobre non può giustificare la distruzione totale di Gaza e dei suoi abitanti"

Albanese dichiara che il 7 ottobre "si è consumato un atto terroristico di una violenza inaudita, una minaccia e un colpo durissimo inferto da Hamas a Israele e alla sua sicurezza. Ma quel che succede dall’8 ottobre 2023 non è giustificabile, non è uso legittimo di autodifesa ai sensi della Carta delle Nazioni Unite. Il 7 ottobre non può giustificare la distruzione totale di Gaza e dei suoi abitanti". La relatrice paragona quanto sta succedendo a Gaza con quello che è avvenuto agli ebrei in Europa negli anni che hanno preceduto l’Olocausto: "La disumanizzazione, la ghettizzazione. Perpetrate a livello transnazionale e con un importante ruolo dei media. L’odio contro gli ebrei di allora ricorda molto l’odio contro i palestinesi oggi. Rinchiudere nei ghetti, affamare, deportare. C’è tutto. Anche l’Italia vedeva e partecipava a tutto, nel 1938 approvò le leggi razziali".

Albanese: "Italia complice"

Secondo Albanese l’Italia è "complice del genocidio compiuto da Israele" perché "possiede il 30,2 per cento della Leonardo, che andrebbe portata in giudizio per continuare a fornire armi che Israele usa nel genocidio della Striscia: i soci azionisti dovrebbero sapere che fanno affari sulla morte dei bambini, sulla malnutrizione mostrata da tante immagini in queste ore ( come quella di Osama al-Raqab, 5 anni, di Khan Younis, pubblicata in prima pagina sul Fatto Quotidiano, ndr). E l’Italia avrebbe l’obbligo di vigilanza".