18 Luglio 2025
Starmer, Macron e Merz, fonte: Facebook, @ANSA
In una conversazione piena di brio e di languori estivi, alcuni conoscenti progressisti e buoni padri di famiglia mi hanno fatto accapponare la pelle, affermando con noncuranza, che il grave errore fu commesso dall’Occidente quando dopo il 1945, negli anni di superiorità nucleare, non fu messo a punto l’attacco preventivo all’Unione Sovietica che avrebbe assicurato la superiorità di Washington. Il piano N relativo al primo colpo nucleare fu messo da parte grazie all’evoluzione del panorama nucleare e all’acquisizione dei missili balistici intercontinentali da parte dell’Urss. Il sacrificio orribile della popolazione di Hiroshima e Nagasaki non servì al dominio di Washington in quanto l’equilibrio tra le forze nucleari portò alla deterrenza basata sulla consapevolezza che la Terza guerra mondiale avrebbe portato alla sicura distruzione reciproca.
Riporto questi dati e le amene conversazioni mondane per dimostrare come sia facile agli esseri umani contemplare con disinvoltura piani distruttivi dei nemici, che vengono subito disumanizzati. I sovietici, i russi, per non parlare dei terroristi palestinesi. Come non smetto di sottolineare, qualcosa sta cambiando rispetto alla deterrenza che ci ha salvato durante gli anni della Guerra fredda. Abbiamo ascoltato esterrefatti il discorso di Macron all’Hotel de Brienne. Il politico “liberale”, che finge di opporsi alla destra radicale interna e non manca occasione di ostentare litigi flirtanti con la presidente Meloni, ha spronato le forze armate francesi e la società civile al riarmo in vista dello scontro con la potenza nucleare russa. La retorica nazionalistica e bellicistica, tradizionale patrimonio delle destre, è ormai condivisa in Europa da liberali, democristiani e socialisti. La minaccia russa richiede uno sforzo della Nazione francese, 64 miliardi spesi in Difesa nel 2027, ma non a debito, afferma il presidente, rimanendo piuttosto vago sulle fonti di tali investimenti militari. La Francia lavorerà con l’Europa delle patrie per costruire il pilastro europeo della Nato (sono orgogliosa di aver denunciato da tempo la costruzione del braccio armato europeo della Nato). Almeno Macron ci risparmia la propaganda sulla mitica difesa europea. E infatti l’alleanza militare si costruisce innanzitutto con il Regno Unito che al momento della Brexit veniva dipinto dalla stampa mainstream come il demonio ed è oggi capofila della nuova Europa pronta alla guerra nucleare.
Si ricompone l’alleanza anglofrancese, non contro la Germania nazista che invece corre con Merz ad accodarsi al fine di godere dell’ombrello nucleare e a fornire, insieme alla Polonia, alla coalizione antirussa armamenti e potenza militare che 500 miliardi di investimenti assicurano in pochi anni. Si programma con la coscrizione obbligatoria anche l’invio di truppe in Ucraina. La Meloni, conoscendo bene gli italiani che la votano, balbetta, insieme ai suoi maggiordomi Tajani e Crosetto, che no, l’Italia non invierà uomini in una guerra che tuttavia, ogni giorno con esternazioni surreali, afferma di volere vincere contro Mosca. Qualcuno dovrebbe spiegarle che le pressioni internazionali su un Paese strategico come l’Italia, nel quale pullulano basi Usa e Nato, avranno la meglio malgrado i suoi visetti imbronciati.
L’ondivago Trump vende agli europei i Patriot in modo da far cassa e minaccia sanzioni a Cina e India, se continueranno i loro rapporti economici con la Russia. Attende tuttavia la fine dell’estate in modo che Mosca possa continuare indisturbata la sua offensiva. Se ne riparla a settembre. Si barcamena, si inchina alle lobby delle armi e allo Stato profondo, ma si riserva vie di uscita, perseguendo, cinico e mafioso, i suoi interessi. Il presidente della Russia risponde, sottolineando quel che a noi appare evidente da decenni. L’Occidente non è separato da Mosca da divergenze ideologiche ma da interessi di potenza, economici ed energetici. Perché qualcuno ha veramente creduto che l’America del maccartismo, l’America nelle mani del capo dell’Fbi J. Edgar Hoover, l’America che mandava al patibolo Sacco e Vanzetti, quella dei crimini perpetrati dalla Cia in America Latina, difendeva la libertà contro la dittatura comunista?
Purtroppo, grazie alla propaganda, molti vi hanno creduto esattamente come oggi in buona fede pensano che Kiev, capitale ostaggio di una classe dirigente corrotta, ricattata dalla destra neonazista, che fa massacrare la sua popolazione in una guerra dei neocon statunitensi contro la Russia, porti la bandiera della libertà europea. I popoli ciechi e sordi, non capiscono che Macron mentre parla di difesa del diritto internazionale contro Mosca è complice dei crimini di Israele? Di Trump, che impone sanzioni a una piccola grande Italiana, Francesca Albanese, colpevole di fare il proprio lavoro con integrità morale.
Di Elena Basile
Fonte: il Fatto Quotidiano
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