25 Maggio 2025
Rapporto choc quello dei Servizi francesi sull'islamizzazione della Francia e dell'Europa? Qui di choc, anzi di sciocco, c'è solo l'ipocrisia dei giornali progressisti come Repubblica che non aspettano altro, che da anni fanno finta di niente, criminalizzano chi lancia l'allarme, prendono le difese dei maranza balordi, danno degli assassini ai carabinieri se li inseguono. Insomma praticando la propaganda più stupida e servile. Essendo questa islamizzazione feroce in atto da 50 anni, dal Belgio, e potenziata dall'Unione Europea di cui costituisce una delle missioni. Liberista in economia, dirigista nei diritti umani, ossia repressiva, la UE di cui il nostro Mattarella non si stanca di predicare l'inevitabilità ha operato nel senso che oggi sciocca i benpensanti di sinistra. E particolarmente da noi tutti lo sapevano e assecondavano la situazione sperando di trarne vantaggio secondo la più laida tradizione utilitaristica che abbiamo voluto nobilitare col “particulare”, con idiozie auliche, rinascimentali, machiavelliste. Se in Francia il falso allarme di Macron, che per l'immigrazione giovane etnica ha attitudine, meriterebbe una sollevazione popolare che ormai non usa più, visto che la Francia è ormai totalmente colonizzata (si veda la sola Nazionale di calcio, si contino i continui attentati e fatti violenti in crescita da tre decenni, si constati la situazione non più sanabile, non più recuperabile delle famose banlieu), in Italia la sinistra ha fomentato il processo per biechi motivi elettorali paludati di umanitarismo, la destra a parte qualche muggito di circostanza non si è mai sentita sul serio di intervenire, i presunti intellettuali parassitari si son subito sintonizzati sul facile e conveniente, i proprietari di case hanno pensato potesse scapparci la speculazione, salvo accorgersi che a dare in mano un appartamento a uno di quelli era come consegnarglielo per farselo devastare e a guadagno zero, visto che le leggi tutelano gli abusivi in particolare migranti, o supposti tali, e gli ufficiali giudiziari fanno parte del banchetto come da anni dimostra “Fuori dal coro”.
Lasciamo anche perdere le inflazionate invettive di Oriana Fallaci, scomodata anche a vanvera visto che la sua era più una crociata personalistica del tipo “io non vi lascio passare, io non vi consegno il Paese”, basterebbe ricordare gli ammonimenti del massimo politologo mondiale, Giovanni Sartori, che all'inizio del Duemila aveva calcolato con micidiale precisione la deriva: negli anni '10 saremo invasi, nel 2025 il processo sarà irreversibile e partirà la democrazia negativa, democrazia in ostaggio per cui i musulmani potranno prendere il potere per via indolore, solo fondando i loro partiti. Con buona pace della coglionaggine di sinistra che pensava di conquistare i conquistatori regalando loro sempre più diritti, sempre più privilegi e impunità. Adesso ci mettono una pezza a Monfalcone, per dire, ma a che serve se poi a Sesto San Giovanni nelle scuole elementari cacciano la religione cattolica per sostiturla con quella islamica, se a Pioltello le scuole impongono il ramadan con l'appoggio espresso del Colle? E basta scendere in una qualsiasi stazione dei treni per capire che solo un pazzo può sperare di invertire la tendenza.
Cosa dice il report “choc” dei Servizi francesi? Niente che non si sapesse già, niente che non ricalchi la consapevolezza degli altri Paesi europei e cioè che emirati e sceiccati hanno investito pesantemente per anni partendo dalle scuole e dalle università con l'obiettivo, riuscito, di creare generazioni impermeabili al contagio consumistico occidentale spingendo su interpretazioni coraniche tra il fondamentalista e il vittimistico; che tali finanziamenti erano, sono per lo più irregolari e non risparmiano la corruzione dei partiti filoeuropei (ma ormai quale non lo è?) così come degli organi di informazione e di propaganda; che i loro lineamenti ideologici ed educativi risultano incompatibili coi sistemi di diritto delle democrazie formali, spingendo per l'odio verso gli occidentali, i cristiani, per l'antisemitismo, per lo stragismo; che il fine ultimo è la società regolata dalla sharia che travolge i princìpi democratici. Ovviamente non vengono trascurati altri contesti, da quello sportivo a quello in senso lato culturale. Tutto è passato senza che nessuna resistenza venisse opposta: i capi di Stato e di governo dei rispettivi Paesi hanno se mai spinto per una accelerazione, hanno caldeggiato il ramadan nelle scuole, la proliferazione di moschee incontrollate, hanno finto di non sentire le minacce esplicite ai politici, specialmente donne, che denunciando lo stato delle cose finivano per essere minacciati, insultati, aggrediti. In Italia abbiamo gli esempi della Sardone, della Cisint, che nessuno difende, che i giornali di sinistra trattano, a dirla come va detta, come poco di buono. E se debbono dare conto dell'ennesimo imbecille “di nuova generazione” che si attrezzava per fare una strage, minimizzano, tirano via. Gente nata o accolta qui dove può perdere tempo, giocare a fare il maranza, il rapper, ma odia tutto e tutti, immagina massacri demenziali. Ma vengono compresi, giustificati, coccolati qui come nel resto d'Europa.
Ne deriva una strategia di infiltrazione e radicalizzazione, secondo il resoconto dei Servizi transalpini, affidata in particolare ai Fratelli Musulmani e finalizzata ad imporre il velo e il rispetto delle procedure rituali anche in chi islamico non è, negli indigeni, nei nativi, tenuti ad imporre l'ortodossia perfino ai loro figli piccolissimi. Non manca – non è pensabile farne a meno in un processo di tale portata e articolazione – lo sviluppo di una finanza islamica ramificata sia ai livelli siderei delle banche così come nella polverizzazione di negozi e botteghe che smerciano prodotti halal. “Fatti gravi” dice adesso il pulcinella francese Macron, dice la sinistra europea che ostenta una preoccupazione mai avuta (mentre la UE delle grandi corruzioni mediorientali, significativamente, tace): le cosiddette deportazioni, per dire i rimpatri di abusivi pericolosi, sono fumo negli occhi, come nel Regno Unito islamizzato a partire dai sindaci praticamente di tutte le città: a Londra il musulmano Sadiq Khan non ha forse imposto il divieto di cartelloni pubblicitari dall'estetica occidentale, vale a dire con donne non adeguatamente coperte? Una domenica andiamo a Porto Recanati, che ci sta a 20 chilometri, lasciamo la macchina davanti a un giardinetto pubblico, scendiamo coi nostri cani: c'è un gruppo di madri con rispettiva prole accomodate sulle panchine, ma a comandare è una tutta velata, le italiane ostentano una stupida deferenza che degenera nella sottomissione; la madre-guida guarda noi coi nostri cani con palese fastidio fin quasi alla provocazione: sparite dalla mia vista, infedeli coi vostri animali. Non è il caso di farne una questione e passiamo via, ma a volte mi prende il dubbio che invece sia il caso, che l'ultima resistenza possibile passi da qui, dalle cose minime, dalla vivibilità spicciola, senti cara, che hai da guardare? Non ti sta bene? Ricorda dove stai, da dove vieni e se non ti piace quella è la strada. Ma poi questi non aspettano altro, si metterebbero a strillare nella reazione isterica degli italiani sottomessi, salterebbero su i politici di sinistra, il nostro Capo dello Stato europeista sibilerebbe qualcosa di decifrabile, i giornali che oggi si scioccano ne farebbero un caso, partirebbe una misteriosa campagna diffamatoria sui social, forse riceveremmo la Digos alle 5 del mattino. A Porto Recanati c'è l'hotel House, un inferno di palazzoni dove abitano circa tremila nuclei per lo più clandestini e incontrollati, la cittadina sul mare ne è invasa, dietro i caseggiati hanno trovato ossa di ragazzine scomparse dieci anni prima. Venne una volta da ministro degli Interni Salvini promettendo: l'hotel House lo butteremo giù. Salvini è passato ad occuparsi d'altro e l'hotel House è ancora lì, truce e inamovibile. Secondo i politici locali, è un esempio riuscitissimo di integrazione; un altro sta 20 km a sud, si chiama Lido 3 Archi, non passa notte senza un fatto di sangue e sui muri dei negozi chiusi da sempre, salvo i pochi halal, sono comparse scritte che nessuno cancella: “Sbirri di merda”, “Onore a Osama Bin Laden”. Va bene tutto, ma che almeno non si parli di choc, di sorpresa, di allarme, almeno si abbia il coraggio di ammettere che siamo esattamente al punto in cui si voleva arrivare, altro che correre ai ripari, altro che preoccuparsi. Ha vinto, senza combattere, chi abbiamo ospitato e adesso, giustamente, ce la fa pagare.
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