06 Maggio 2025
Fonte: X @pawelbejda
La Lituania ha annunciato un imponente piano da 1,1 miliardi di euro per rafforzare la propria difesa lungo il confine orientale, al fine di contenere eventuali minacce provenienti da Russia e Bielorussia. A renderlo noto è il Ministero della Difesa, che ha spiegato come le nuove misure abbiano l’obiettivo di “bloccare e rallentare” qualsiasi tentativo di invasione.
Una cifra significativa – circa 1,1 miliardi – sarà destinata all'acquisto e all’installazione di mine anticarro e altri strumenti di deterrenza. Un passo che segna un cambiamento radicale nella postura difensiva della Lituania. Il progetto prevede la creazione di linee di difesa a più livelli, che includono fortificazioni classiche, campi minati e barriere ingegneristiche.
In cima alle priorità di Vilnius figura la protezione del corridoio di Suwalki, un breve ma strategico tratto di territorio che collega la Lituania alla Polonia, considerato un possibile punto critico in caso di conflitto. La zona, che separa l’enclave russa di Kaliningrad dalla Bielorussia, è ritenuta vitale per garantire l’integrità del fianco orientale della NATO.
L’ambizioso piano di difesa è stato illustrato dal Ministero lituano il 22 marzo 2025, a seguito di una serie di consultazioni con i colleghi di Polonia e Finlandia. Durante gli incontri, è emersa la volontà comune di integrare 2 importanti iniziative: lo “Scudo Orientale” promosso da Varsavia e la “Linea di Difesa Baltica”, già in fase di sviluppo da parte di Lituania, Lettonia ed Estonia. L’eventuale partecipazione della Finlandia contribuirebbe alla creazione di un fronte difensivo continuo lungo il margine est dell’Alleanza Atlantica.
La decisione della Lituania di ricorrere a campi minati non è isolata. Si inserisce infatti in una tendenza più ampia, già avviata dalla Polonia, che ha recentemente manifestato l’intenzione di abbandonare la Convenzione di Ottawa, che vieta l’uso di mine antiuomo. Il viceministro della Difesa polacco, Pawel Bejda, ha giustificato la mossa con “timori al limite della certezza” in merito alle azioni di Mosca e Minsk.
La Lituania, che dal 2026 al 2030 prevede di portare la spesa per la difesa tra il 5% e il 6% del PIL, considera questa svolta come parte di una strategia più ampia per rafforzare non solo la sicurezza nazionale, ma anche la coesione strategica con gli alleati NATO. In un’Europa sempre più preoccupata per la stabilità dei confini orientali, Vilnius si propone così come uno degli attori principali del nuovo asse difensivo del Nord-Est.
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