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Gaza, il sondaggio del GdI: per l'81% è in corso un genocidio ed è ingiusto uccidere i civili palestinesi per liberare gli ostaggi israeliani

Abbiamo chiesto ai nostri lettori qual è secondo loro la situazione in corso a Gaza e, secondo l'81% di loro, è in atto un genocidio

16 Aprile 2025

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Abbiamo chiesto ai nostri lettori qual è la situazione in corso a Gaza e, secondo l'81% dei partecipanti, Israele sta commettendo un genocidio ed è ingiusta l'uccisione dei civili palestinesi per liberare gli ostaggi israeliani. Dal 7 ottobre 2023, nella Striscia sono stati uccisi oltre 51mila civili, fra cui soprattutto bambini e donne. Da un recente report pubblicato su The Lancet, il bilancio dei morti sarebbe più alto del 40% rispetto a questa stima ufficiale diffusa dal Ministero della Salute di Hamas.

Gaza, il sondaggio del GdI: per l'81% è in corso un genocidio

Per l'81% di coloro i quali hanno partecipato al sondaggio de Il Giornale d'Italia sulla situazione in corso a Gaza, quello che sta facendo Israele si chiama "genocidio". Ecco le varie opzioni e le percentuali dei votanti.

  • è in corso un genocidio che è sbagliato a priori (81,08%)
  • non è un genocidio, bensì un eccidio, ma comunque è sbagliato; (8,11%)
  • è giusto uccidere civili per colpire Hamas e liberare gli ostaggi israeliani anche se è si tratta di genocidio o eccidio; (2,7%)
  • è giusto uccidere i civili per colpire Hamas e liberare gli ostaggi israeliani e non si tratta né di un genocidio né di un eccidio. (8,11%)

Da inizio guerra, secondo il Ministero della Sanità di Gaza i morti sarebbero oltre 50mila (di cui oltre 13mila bambini). Tuttavia secondo uno studio pubblicato su The Lancet, i dati ufficiali “sottostimano il vero totale di circa il 40%“. I decessi sarebbero oltre 80mila (di cui il 60% sarebbe comporto da bambini, donne e anziani).

Secondo altri studiosi, i decessi supererebbero le 200mila unità. I numeri del Ministero considererebbero solo le morti dirette e non anche quelle indirette che sarebbero quattro volte superiori.

Oxfam ha fatto sapere che “a Gaza il 98% dell’acqua non è potabile e 2 milioni di sfollati sono allo stremo, costretti a berne di contaminata o salata. Oltre il 70% delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie sono state distrutte o danneggiate a causa dei bombardamenti israeliani e hanno lasciato la popolazione senza accesso a fonti di acqua pulita. Ospedali e strutture mediche faticano a fornire cure essenziali in un contesto in cui l’accesso all’acqua pulita manca”.

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