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Gaza, Nyt: “Israele ha investito 2 mln $ in una campagna social con ChatGPT e account falsi per creare consenso negli Usa sulla guerra"

 Gli account falsi hanno totalizzato più di 40mila follower su X, Facebook e Instagram, ma molti di questi follower potrebbero essere stati bot e non generare un vasto pubblico

05 Giugno 2024

Gaza, Nyt: “Israele ha investito 2 mln $ in una campagna social con ChatGPT e account falsi per creare consenso negli Usa sulla guerra"

UnFold Magazine, uno dei siti incriminati

Una campagna pubblicitaria da milioni di dollari. Un'inchiesta del New York Times svelerebbe come lo Stato di Israele avrebbe speso due milioni di dollari per mettere in piedi una campagna per generare consenso attorno alla guerra a Gaza negli Stati Uniti. Una campagna dove ChatGPT e svariati account falsi sono stati i maggiori strumenti utilizzati dagli israeliani. Secondo quanto riportato sul quotidiano americano, i destinatari della campagna sarebbero una dozzina di membri del Congresso e gli utenti dei social network. Quattro funzionari hanno confermato al quotidiano che la campagna è stata commissionata dal Ministero per gli Affari della Diaspora, un ente governativo che collega gli ebrei di tutto il mondo con Tel Aviv.

Gaza, Nyt: “Israele ha investito 2 mln in una campagna social con ChatGPT e account falsi per creare consenso negli Usa sulla guerra"

Per realizzare l’operazione, avviata subito dopo gli attacchi terroristici del 7 ottobre, il dicastero avrebbe predisposto un budget di 2 milioni di dollari e ingaggiato la Stoic, società israeliana di marketing politico. Come detto, l’operazione è basata sulla creazione di centinaia di account falsi che si spacciano per utenti reali su X, Facebook e Instagram per pubblicare commenti pro-Israele. Molti post sono stati generati tramite ChatGPT e sono stati messi in piedi anche 3 siti di fake news in lingua inglese come Non-Agenda e UnFold Magazine, che hanno rubato e riscritto materiale da organi di stampa tra cui la Cnn e The Wall Street Journal per promuovere la posizione di Israele durante la guerra.

FakeReporter tra le prime ad accorgersi

Il primo ad accorgersi della campagna è stato FakeReporter, un watchdog israeliano sulla disinformazione, che ne aveva scritto a marzo. La scorsa settimana, anche Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, e OpenAI, proprietaria di ChatGPT, hanno dichiarato di aver scoperto e interrotto l’operazione. Gli account falsi hanno totalizzato più di 40mila follower su X, Facebook e Instagram, ma molti di questi follower, ha specificato Meta, potrebbero essere stati bot e non generare un vasto pubblico. La campagna, quindi, non avrebbe avuto il successo sperato. “Il ruolo di Israele in tutto questo è sconsiderato e probabilmente inefficace”, ha detto al Nyt Achiya Schatz, direttore esecutivo di FakeReporter. "Ma che Tel Aviv abbia condotto un’operazione con lo scopo di interferire nella politica statunitense è estremamente irresponsabile”. L’operazione, secondo esperti di social media consultati dal New York Times, è il primo caso documentato di una campagna organizzata dal governo di Tel Aviv per influenzare il governo degli Stati Uniti. 

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