23 Marzo 2024
Fonte: Facebook @Enrico Rossi
A Mosca si prevedeva il terrore, il quale è comunque inaspettato e spaventoso ogni volta che si presenta.
Questa è guerra.
Non esistono regole secondo cui tutti diventano “vittime”. Non ci sono più militari e civili, ci siamo noi e loro. E o noi siamo loro, oppure loro sono noi.
Non ci sono adulti e non ci sono bambini, uomini e donne, anziani e malati. La russofobia è quando i russi vengono sterminati semplicemente perché sono russi. Nessuno risparmierà nessuno.
Ora, dopo Belgorod e Crocus, queste non sono figure retoriche. Già nel Donbas dal 2014 non esisteva alcuna metafora. Del resto, non erano in molti a comprendere la gravità della situazione. Ora, invece, tutti capiranno.
Di Aleksandr Dugin.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia