17 Novembre 2023
Fonte: Flickr
Israele si starebbe preparando a lanciarsi alla conquista del sud della Striscia di Gaza, avendo secondo il Ministro della Difesa Gallant ormai quasi completato la presa dell'omonima città, situata nel nord dell'enclave palestinese. Parole che sono state accolte dalle critiche dell'Onu, dove il portavoce dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani Jeremy Laurence è tornato ancora una volta a chiedere l'interruzione delle ostilità, affermando che l'estensione delle operazioni a sud "non deve aver luogo".
"Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno completato la presa del controllo della parte occidentale di Gaza City e adesso l’operazione di terra passa alla fase successiva". Parole pronunciate dal Ministro della Difesa israeliana Yoav Gallant, che lasciano intendere l'estensione delle operazioni militari anche nel sud della Striscia, area fino ad oggi ignorata dall'invasione terrestre dello Stato ebraico (non dai suoi bombardamenti).
A confermare questa linea, il lancio da parte delle forze aeree israeliane di migliaia di volantini sulla città di Khan Younis, la più grande nel sud della Striscia, dove si invitano i circa 100mila residenti (ma il numero è basato sui dati precedenti al conflitto e, dopo l'arrivo dei profughi del nord, è facile immaginare siano aumentati a dismisura) a fuggire. Recitano i foglietti piovuti dal cielo: "Chiunque si trovi vicino ad un terrorista mette la propria vita a rischio, ogni casa usata da un terrorista sarà presa di mira".
Non mancano in merito i primi commenti, duri, da parte delle Nazioni Unite. Nella giornata di venerdì 17 novembre il portavoce dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani Jeremy Laurence si è espresso in maniera decisamente chiara riguardo all'invasione terrestre del sud della Striscia. Durante un'intervista rilasciata all'agenzia Anadolu ha affermato: "Se l'Idf sta procedendo a sud di Gaza, il solo avviso da dare è che si arresti immediatamente".
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