09 Novembre 2023
Una donna israeliana ha rilasciato una testimonianza sull'attacco di Hamas del 7 ottobre. Retroscena su quanto sarebbe andato in scena nei kibbutz, tra i luoghi simbolo dell'offensiva di quella giornata, come quello di Be'eri, raccolti dall'unità Lahav 433. Gli investigatori hanno sentito una teste oculare, che ha dichiarato: "Mentre ero nascosta, sono riuscita a vedere un terrorista che stava violentando un'altra donna". "Era viva prima, si alzò in piedi, sanguinando dalla schiena. Ma lui le tirava i capelli lunghi e castani".
Il racconto dell'attacco di Hamas del 7 ottobre sarebbe corroborato dalla testimonianza di un'altra donna, anch'essa nascosta. Quest'ultima non ha visto nulla, ma le sarebbe stato raccontato tutto in diretta. Oltre a descrivere "teste tenute in mano come trofei", viene fatta una descrizione molto più accurata di quanto sarebbe successo: "La donna dice di aver visto una ragazza stuprata a turno da uomini in mimetica, l’ultimo le ha sparato alla testa mentre la stava violentando, hanno mutilato il corpo e si lanciavano le parti tagliate via".
Nelle ultime settimane i soccorritori hanno riportato la notizia di denunce di violenze sessuali. Sarebbero stati trovati cadaveri femminili trovati nudi, i polsi legati, i segni degli abusi, ma di questo non c'è traccia. Rimane difficile associare i singoli arrestati ai crimini commessi. L’ipotesi del procuratore è di cercare la condanna per omicidio, stupro o abusi se l’uomo si trovava nella zona dove sono stati commessi.
"Le testimonianze includono informazioni cruciali per la difesa delle forze dell’df sul campo di battaglia e per le attività diplomatiche di Israele", viene spiegato. Gli interrogatori della polizia si muovono su tre settori e si dà molta importanza alle testimonianze dei terroristi arrestati. La polizia starebbe analizzando oltre 50mila video ripresi dalle camere indossate dai terroristi, da quelle presenti sulle auto dei civili israeliani e da quelle di sicurezza presenti nelle case o nei villaggi.
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