08 Maggio 2023
Fonte: Getty Images
Nella mattina dell’8 maggio 2023 due uomini sono stati impiccati in Iran con l’accusa di blasfemia. I due erano stati arrestati nel 2021 per aver aperto alcune decine di gruppi social che, secondo le autorità religiose della Repubblica Islamica, erano dediti alla diffusione di contenuti sacrileghi.
Nella mattinata di lunedì 8 maggio, sono state eseguite in Iran due condanne a morte per impiccagione. A renderlo noto è il sito della magistratura iraniana, Mizan on line, con una nota che specifica che Sadrollah Fazeli Zarei e Youssef Mehrdad sarebbero stati condannati alla pena capitale per “aver insultato il profeta Maometto e bruciato una copia del Corano”. La nota di Mizan continua poi evidenziando come, nel marzo del 2021, uno dei due condannati a morte avrebbe pubblicato sui suoi profili social un post in cui ammetteva i reati contestati dall’autorità di Teheran.
Confessioni pubbliche come questa, tuttavia, non sono una rarità, e sono diversi i gruppi per la tutela dei diritti umani nell’area che lamentano una prassi di “forzature” per ottenere tali ammissioni di colpa. Secondo le due organizzazioni non governative Iran Human Rights (IHR) e Together Against the Death Penalty, il 2022 avrebbe visto il più alto numero di condanne a morte dal 2015, 582 in totale. L’anno precedente erano state 333.
L’agenzia di stampa iraniana Irna riporta che Mehrdad sarebbe stato arrestato nel marzo del 2021 dopo che l’uomo aveva fondato 15 presunti gruppi per promuovere “sacrilegi e blasfemie” on line. Identico l’iter che ha condotto in carcere anche Zarei, che era stato arrestato per il medesimo motivo (a lui sono attribuiti in realtà 20 gruppi sui social) e nelle stesse settimane nella città di Yasouj.
A seguito dell’arresto, alcuni predicatori sciiti, religione di Stato in Iran, avevano pronunciato contro i due una fatwa pubblica, sufficiente nella Repubblica Islamica per l’ottenimento della pena capitale. Oltre a loro erano state arrestate altre persone considerate collaboratrici dei gruppi incriminati.
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