Turchia, Erdogan accusa malore improvviso in diretta tv. Cancellati appuntamenti elettorali

Recep Tayyip Erdogan ha accusato un malore in diretta tv ieri sera e ha cancellato tutti gli impegni della campagna elettorale odierni. 

Erdogan accusa un  malore in diretta tv. Cancellati gli appuntamenti elettorali

"Oggi mi riposerò a casa, come mi hanno consigliato i medici", ha scritto su Twitter Erdogan, citando i problemi di salute di ieri. Proprio oggi il Presidente della Turchia aveva tre appuntamenti in programma in altrettante province del Paese nel fitto calendario stilato per la sua campagna elettorale. 

Proprio ieri sera Erdogan ha dovuto chiedere l'interruzione di un'intervista in televisione a causa di alcuni problemi che poi sono stati descritti come intestinali. Le trasmissioni di Kanal 7 sono state interrotte dopo il malore del Presidente turco che non è riuscito a rispondere ad una domanda sulle sue promesse elettorali. Durante l'intervista si sono sentite voci ovattate e poi una voce in sottofondo ha esclamato: "Oh no!". 

Dopo circa 15 minuti Erdogan era poi tornato a parlare in diretta con i giornalisti turchi affermando di essersi assentato a causa di un'influenza intestinale e di accusare stanchezza a causa dei molti impegni relativi alla campagna elettorale per il voto, in programma in Turchia il 14 maggio. 

Su Twitter il Presidente ha commentato l'accaduto apostrofandolo come un "piccolo inconveniente dovuto" al suo "intenso lavoro". Ed ha precisato che "il vice presidente Fuat Oktay parteciperà agli appuntamenti in programma per oggi". Il leader turco, al potere dal 2003, ha ringraziato quindi tutti per gli auguri di pronta guarigione ricevuti. "Se Dio vorrà, domani continueremo con la nostra agenda". 

Al presidente turco sono arrivati anche gli auguri di pronta guarigione di Kemal Kilicdaroglu, leader del Chp. "I miei migliori auguri", ha twittato Kilicdaroglu candidato dell'opposizione alle elezioni presidenziali del 14 maggio in Turchia alle quali si presenta come principale avversario di Erdogan.