09 Gennaio 2023
Fonte twitter: popullaris
È di almeno 1.200 arresti il bilancio all'indomani dell'assalto al Parlamento in Brasile da parte dei bolsonaristi. Il gesto compiuto da migliaia di brasiliani nella giornata di domenica 8 gennaio ha ricevuto la condanna unanime dal mondo della politica, anche di Bolsonaro, ora in Florida che ha twittato: "Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali". La Corte Suprema ha intanto rimosso il governatore di Brasilia Ibaneis Rocha per 90 giorni.
La rimozione del governatore è stata spiegata così dal giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes: "La violenta escalation di atti criminali è circostanza che può verificarsi solo con il consenso, e anche l’effettiva partecipazione, dalle autorità competenti per la sicurezza pubblica e l’intelligence". Intanto le forze di sicurezza che già ieri avevano provato ad allontanare i migliaia accampatisi al Congresso nazionale brasiliano usando lacrimogeni per allontanarli, hanno sgomberato il posto, mentre si registrano tensioni tra l'esercito nazionale brasiliano e gli agenti.
I manifestanti sono riusciti a irrompere nel Parlamento sfondando i cordoni di sicurezza. A nulla sono valse le transenne poste dalla polizia visto l'assalto è continuato alla Corte Suprema, dove hanno rotto le finestre e sono entrati nell'atrio. I sostenitori sono arrivati avvolti da bandiere del Brasile come si è visto in televisione dopo l'irruzione nel Palácio do Planalto, la sede ufficiale del presidente. Infine, si sono rifugiati sulla rampa dell'edificio per occuparne il tetto.
Lula, presente a San Paolo per fare visita a delle zona alluvionate ha commentato: "Tutti i vandali saranno trovati e puniti, scopriremo anche chi li ha finanziati", "Questo assurdo tentativo di imporre la volontà con la forza non prevarrà", aveva invece dichiarato il ministro della Giustizia e della Sicurezza pubblica Flávio Dino in un comunicato. Luiz Inácio Lula da Silva, al suo terzo mandato, è in carica da solo una settimana. La sua elezione viene ancora oggi contestata da migliaia di brasiliani che alludono a brogli elettorali. Il suo insediamento è avvenuto l'1 gennaio e Bolsonaro non vi ha assistito volando negli Stati Uniti.
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