Attentato gasdotto Nord Stream 1 e 2, procura svedese conferma sabotaggio: "Trovate tracce di esplosivo" - L'anticipazione del GdI

La Sapo, la polizia Svedese che ha condotto le indagini, ha confermato che si è trattato di un sabotaggio internazionale: "Trovate tracce di esplosivo ovunque"

Le indagini furono affidate alla Sapo già il 28 settembre 2022, la polizia svedese infatti ha condotto tutte le indagini che hanno portato ad evidenziare la dinamica dell'attentato ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, che la notte tra il 25 e il 26 settembre 2022 sono esplosi nella zona nord ovest di Bornholm: diversi del gasdotto Nord Stream 1, e nella zona sud-est dell'isola danese di Bornholm dove Il Giornale d'Italia è stato per un reportage esclusivo che ha poi condotto alla diffusione delle prime immagini del danno al gasdotto Nord Stream 1 e 2.

Nord Stream, Bornholm: il reportage de Il Giornale d'Italia sull'isola dell'attentato ai gasdotti - GALLERY

Attentato gasdotto Nord Stream 1 e 2: la SAPO svedese conferma il sabotaggio con esplosivo

L'ipotesi del sabotaggio realizzata mediante una grande quantità di esplosivo era stata già ipotizzata dall'esperto di difesa Marina Norvegese consultato dal giornale tedesco che per primo aveva dato le informazioni: secondo gli esperti infatti sarebbe stata utilizzata una quantità ingente di esplosivo, per la precisione, stando ai rilevamenti dei sismografi situati in Svezia, l'intensità del terremoto provocato dall'esplosione corrisponde all'utilizzo di 700 kg di tritolo mista alla reazione del gas contenuto all'interno del tubo del Nord Stream 1 e 2Hans Liwang, docente di sistemi di difesa presso la  Norwegian Defence University e ricercatore di sistemi marini presso il  Royal Institut of Technology, ha fatto queste affermazioni dopo aver analizzato l'attività sismica alle ore 2.03 del mattino del lunedì a sud-est dell'isola danese di Bornholm di magnitudo 1.9, mentre l'altra alle ore 19.04 la domenica sera a nord est della stessa isola ma di magnitudo 2.3.

Sabotaggio Nord Stream, dalla "pista russa" all'accusa di Mosca: "Attentato di Uk, Kiev e Canada"

Sin dalle prime ore tutti gli stati occidentali hanno puntato il dito contro la Russia: la curiosa pista russa che avrebbe vistpo Mosca sabotare sia il ponte di Crimea e, manco a dirlo, persino il gasdotto Nord Stream durante uno dei lavori di manutenzione. L'erogazione di gas è stata fermata più volte proprio a causa dell'applicazione delle sanzioni che impedivano al Canada di inviare la turbina all'azienda Siemens con sede in Germania, che ha lafunzione di fornire l'azienda a Nord Stream Ag di tutta la componentistica necessaria per la manutenzione.

Ebbene, la "pista russa" in merito al sabotaggio Nord Stream prevedeva infatti "l'introduzione di un robot in grado di trasportare esplosivo all'interno del gasdotto". Una teoria un po' fantasiosa secondo cui 700 kg di tritolo sarebbero stati fatti trascinare da un robot all’interno di un tubo largo 1,15 m con uno spessore di 7 cm realizzato per 4,5 cm in ferro e la restante parte in cemento, che riveste esternamente i tubi in modo da impedire che questi arrugginiscano.

L'azienda svizzera Nord Stream Ag, posseduta per il 51% da Gazprom, ha chiesto più volte di essere presente durante le prime indagini anche perchè si tratta del consirzio privato che possiede la struttura e che gestisce e coordina tutto. Ma all'azienda è stato impedito l'accesso persino in acque internazionali.

Sabotaggio Nord Stream, la Reazione di Mosca

La reazione di Mosca è stata immediata poiché la Russia è stata la prima ad essere danneggiata dall'attentato ai gasdotti. Quindi ha reagito alle accuse occidentali desecretando delle informazioni di un ritrovamento di esplosivo NATO che l'esercito di Mosca aveva trovato già nel 2015. La Russia infatti ha l'enclave di Kaliningrad proprio di fronte l'Isola di Bornholm e a 310 km in linea d'aria.

Immediatamente i russi si sono messi al lavoro ma a loro è stata impedito di navigare nella zona limitrofa a quella dell'attentato e quindi di entrare all'interno delle acque svedesi e danesi. Si sono messi al lavoro i servizi segreti di quattro paesi: dopo 48 ore erano già operativi i servizi segreti tedeschi, danesi, svedesi e norvegesi. Nell'isola di Bornholm sono inoltre attive le basi NATO del progetto "Echelon" che hanno il compito di ispezionare proprio l'area del Baltico in cui è situato il Nord Stream.

A sette giorni dall'evento in cui è stata fatta esplodere l'arteria polmonare dell'economia euroasiatica, i servizi segreti tedeschi hanno dichiarato che "il Nord Stream non funzionerà mai più".

Recentemente infatti è stato inaugurato un hub turco che farà transitare tutto il gas russo verso l'Europa del sud e in particolare verso l'Italia attraverso il Tap, gasdotto che esiste già da tempo, ma che andrebbe a sostituire sia il Nord Stream e sia il Transgas che riforniva l'Italia attraverso il Tarvisio