Ucraina, l'ambasciatore russo in Italia Sergei Razov: "Roma ha mandato soldati e non solo armi"

"Non è stata ancora presa una decisione su come la Russia interverrà nella riparazione dei gasdotti di Nord Stream danneggiati". Queste le parole del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in conferenza stampa. Per la Russia è certo che si è trattata di un'operazione che ha visto il coinvolgimento della Gran Bretagna.

Intanto, l’ambasciatore russo in Italia Sergei Razov ha accusato il nostro Paese di avere inviato soldati in Ucraina. "Solo armi? Forse. Io non escludo che l’Italia abbia mandato anche uomini", ha detto. L’ambasciata russa ha poi corretto il tiro: "Non si tratta di persone, ma di cannoni usati per bombardare Donetsk, che potrebbero essere anche di produzione italiana, ma la parte russa non ne ha certezza".

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In quello che continua a essere definito dai russi "un attacco terroristico", Mosca sta valutando "ulteriori azioni'' in risposta, ha detto Peskov. Intanto, complici i nuovi attacchi alla flotta russa in Crimea, il presidente "Vladimir Putin non emetterà un decreto per mettere fine alla mobilitazione parziale per l'Ucraina", ha detto poi ancora il portavoce del Cremlino, spiegando che il decreto non è necessario. Ieri sera il presidente Vladimir Putin aveva detto che si sarebbe consultato con gli avvocati in merito. "La mobilitazione parziale è stata completata", ha ribadito Peskov.

Per quanto riguarda il presunto coinvolgimento della Gran Bretagna, Peskov è sicuro che il sabotaggio sia stato ordito dagli inglesi. "I nostri servizi di intelligence dispongono di prove che suggeriscono che l'attacco è stato diretto e coordinato da specialisti militari britannici". A dargli ragione è stato anche Kim Dotcom, ex proprietario di Megaupload, Baboom e Mega ora condannato per frode. Secondo Kim, infatti, l'allora premier Liz Truss avrebbe inviato un messaggio al segretario di Stato americano Antony Blinken subito dopo l'attacco, scrivendogli "è fatto". Questa sarebbe la prova del coinvolgimento degli inglesi.