Biden scaricato dai democratici Usa nonostante l'uccisione di al-Zawahiri

Rimandato. Se esistessero i vecchi giudizi scolastici, Joe Biden dovrebbe ripetere l’anno. Per fortuna dei democratici degli Usa, però, anche la scuola è diventata politicamente corretta. Avanti, allora. Ma non con lui. Il capo della Casa Bianca ha ribadito la volontà di ricandidarsi per il secondo mandato alle presidenziali del 2024. «Vogliono che mi ricandidi», ha dichiarato citando un sondaggio del New York Times secondo il quale il 92% degli elettori dem sarebbe pronto a votarlo.

I sondaggi. Quelli che nel 2017, realizzati nei salotti buoni e omettendo i venditori di hot dog, davano per spacciato Donald Trump. Quelli che oggi, all’apparenza, fortificano Biden. C’è l’età, però. A novembre saranno 80 anni. Troppi, secondo il legislatore democratico al Congresso, Dean Phillips, che la scorsa settimana, ospite del Chad Hartman Show sulla stazione radio Wcco, dopo le frasi di rito («un uomo di decenza, di buoni princìpi, di compassione, di empatia e di forza»), ha sollevato la questione anagrafica. Non solo per il presidente.

«Alla Camera dei rappresentanti i membri più anziani dei democratici hanno più di 80 anni», ha detto Phillips. «Nancy Pelosi ne ha 82. Il leader della maggioranza democratica, Steny Hoyer, ne ha 83. È ora di un ricambio generazionale».

Rottamatore? No. Phillips, classe 1969, interpreta il pensiero della maggior parte dei democratici americani. Biden annuncia l’uccisione del leader di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, Hoyer richiama i valori dell’11 settembre, Pelosi è in viaggio verso Taiwan per uno dei dossier più delicati nel quadro geopolitico internazionale. I leader democratici sembrano piuttosto attivi. L’età è una scusa, infatti. Tra inflazione, sanzioni economiche controproducenti e crisi energetica, per i dem è un modo gentile per invitare il vecchio Biden a godersi la pensione.