31 Dicembre 2025
Truth.Fi, collegato alla Trump Media & Technology Group e altri ETF a tema “America First” che includono nomi come Truth Social American Security & Defense ETF, American Icons ETF e American Red State REITs ETF il 30 dicembre 2025 hanno debuttato al New York Stock Exchange.
Sono orientati a escludere imprese ritenute troppo legate a politiche woke su temi DEI (Diversity, Equity, and Inclusion) come diritti LGBTQ+, aborto, cancel culture e brand activism.
Una strategia politica oltre che finanziaria
Da un lato, i media conservatori negli Stati Uniti accolgono la notizia come un’innovazione per gli investitori “patrioti”.
Benzinga sottolinea come il CEO Devin Nunes abbia presentato i nuovi ETF come strumenti per riflettere «ottimismo nella forza, resilienza e prospettive future dell’economia americana», offrendo ai risparmiatori l’opportunità di allineare i propri investimenti ai propri valori patriottici.
Allo stesso tempo, l’impostazione dei fondi richiama da vicino le iniziative di gruppi anti-woke come la 1792 Exchange, che da mesi pubblica contenuti critici verso programmi di diversità e inclusione e coordina campagne di opposizione alle politiche DEI nelle imprese USA.
Scetticismo e preoccupazioni nei media finanziari
Al di là del fronte ideologico, numerosi commentatori di stampa economica guardano al debutto degli ETF con un misto di curiosità e cautela. MarketWatch osserva che i fondi testano se il potere politico può diventare un tema investibile, mettendo in evidenza come solo una parte degli ETF abbia chiuso la prima giornata di contrattazioni in territorio positivo, mentre gli altri hanno registrato cali. Gli analisti citati mettono in dubbio la capacità di attrarre un largo pubblico di investitori e sollevano timori di conflitti di interesse, dato il legame diretto col mondo politico e con la piattaforma Truth Social.
Barron’s segnala inoltre come la strategia di Trump Media & Technology Group sia diventata molto più ampia rispetto alle origini del social network, abbracciando settori diversi e tentando di diversificare il proprio business con prodotti finanziari. Tuttavia, la copertura stampa evidenzia anche l’underperformance del titolo DJT nel 2025 e una strategia complessiva poco coerente, arrivata dopo mercati difficili e perdite operative significative.
ETF ideologici e investitori: quale futuro?
Sul piano tecnico, gli ETF sono caratterizzati da indici con criteri “Made in America” e valori patriottici, ma secondo i critici citati da MarketWatch questa impostazione potrebbe limitarne l’attrattività al di fuori della base di investitori politicamente affini. I fondi, pur offrendo esposizione a settori come difesa, energia e tecnologia, rischiano di restare nicchie tematiche ideologiche, più che strumenti di investimento ampiamente diversificati.
L’idea di filtrare società in funzione di criteri culturali o politici non è nuova negli USA: basti pensare a fondi tematici basati su screening religiosi o etici, ma l’esplicita enfasi anti-woke dei nuovi ETF porta la questione in una dimensione di marketing politico, destinata a generare dibattito oltre i confini del mondo finanziario.
Secondo Investors il lancio degli ETF “America First” al NYSE rappresenta un fenomeno che va oltre i tradizionali prodotti finanziari: è un punto di incontro tra finanza, politica e cultura. Per alcuni media americani è un’opportunità per investire secondo valori conservatori; per altri è un esperimento con rischi di mercato e scarsa sostenibilità a lungo termine. Quel che è certo è che questi fondi non passeranno inosservati nei prossimi mesi, sia nei mercati sia nel dibattito pubblico statunitense.
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