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Tobin Tax raddoppiata, lo Stato chiede più di 500 milioni di euro ma rischia di perdere miliardi, e le grande aziende guardano ad Amsterdam per la sede legale

Secondo alcune analisi, il raddoppio della Tobin Tax previsto dall’ultimo emendamento alla manovra potrebbe danneggiare le aziende di Stato e incoraggiare soprattutto le banche e le società finanziarie a spostare la propria sede nei Paesi Bassi

18 Dicembre 2025

Tax raddoppiata, lo Stato chiede più di 500 milioni di euro ma rischia di perdere miliardi, e le grande aziende guardano ad Amsterdam per la sede legale

Fonte: Imagoeconomica

Il governo sta valutando di raddoppiare la Tobin Tax per reperire risorse in manovra. L’obiettivo sarebbe quindi raddoppiare le entrate, più di mezzo miliardo di euro, ma alcune analisi avvertono che la nuova tassazione potrebbe avere un effetto opposto sulle casse dello Stato, facendo fuggire gli investitori e calare le transazioni.

Tobin Tax raddoppiata, lo Stato punta a +500 milioni di euro ma rischia la beffa

Il governo vuole raddoppiare la Tobin Tax. La proposta prevede l’aumento dell’aliquota dallo 0,1% allo 0,2% per le società quotate sui mercati regolamentati e dallo 0,2% allo 0,4% per quelle non regolamentate, oltre al raddoppio dell’imposta sulle negoziazioni ad alta frequenza.

La tassa è stata introdotta dal governo Monti nel 2013. Secondo il governo varrebbe 1.000 milioni, ma le ultime stime per il 2024 parlano di 540 milioni. L’obiettivo potrebbe quindi essere più vicino a questa cifra, ma alcune analisi avvertono che potrebbe essere molto più difficile da raggiungere del previsto.

Dal 2013 il volume degli scambi a Milano è diminuito del 40%, mentre in altri Paesi europei senza Tobin Tax è rimasto stabile. Un ulteriore aumento potrebbe quindi portare a un rallentamento di questa metrica e conseguentemente a una paradossale riduzione del gettito fiscale proveniente dalle operazioni finanziarie.

Diverse analisi sottolineano poi che la tassa ha effetto solo sulle aziende con sede in Italia. Questo potrebbe quindi spingere grandi gruppi che ancora mantengono la loro sede legale nel nostro Paese a spostarsi verso altri Stati che invece hanno regimi fiscali più agevolati, come i Paesi Bassi. Un destino che potrebbe interessare principalmente i grandi gruppi bancari.

I problemi principali emergerebbero invece per i colossi parzialmente o interamente controllati dallo Stato, come Enel, Eni, Poste, Tim, Leonardo e Fincantieri. Non potendo spostare la propria sede, dovrebbero sobbarcarsi la nuova tassa e questo li renderebbe meno appetibili per gli investitori esteri.

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