Golden Power, mossa Unicredit Banco-Bpm, la Ue bacchetta il governo: "Agiamo se c'è l'intenzione di impedire lo sviluppo del mercato unico"; Giorgetti si arrocca: "il Governo applica una legge esistente"
Giancarlo Giorgetti, ministro dell'economia: "Sicurezza nazionale, finanziaria ed economica è esclusiva competenza dello Stato nazionale"
Il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti ha rilasciato una dichiarazione in riferimento alle indiscrezioni su una procedura di infrazione verso l'Italia in merito al Golden Power "condizionato" che il governo, lo scorso aprile, ha deciso di utilizzare rispetto all'offerta di Unicredit su Banco Bpm
"Quando le valutazioni della Commissione Ue arriveranno le valuteremo. Io dico semplicemente che il Governo applica una legge esistente. Se si vuole modificare la legge, lo fa il Parlamento, non il Governo. L'opinione del Governo è che è giusto stabilire e delimitare le competenze della stabilità finanziaria alla Banca Centrale Europea e della tutela della concorrenza del mercato all'Unione Europea. Ma la sicurezza nazionale, finanziaria ed economica è esclusiva competenza dello Stato nazionale e questa intendiamo in qualche modo difenderla".
I fatti dello scorso aprile
Tramite decreto, il governo, lo scorso 18 aprile, aveva utilizzato i poteri del Golden Power sull'offerta presentata da Unicredit su Banco Bpm. La manovra era stata voluta, secondo le dichiarazioni, per sicurezza nazionale e la difesa del risparmio. Andra Orocel, amministratore delegato di Unicredit, aveva comunicato la decisione di ritirare l'offerta dopo i pesanti vincoli imposti: uscire dalla Russia entro 9 mesi, mantenere inalterato per 5 anni il rapporto da tra depositi e prestiti e il numero di filiali in Lombardia e non toccare i titoli di Stato italiani di Anima.
Le possibili mosse dell'UE sul Golden Power Unicredit
Secondo indiscrezioni, la Commissione Europea ha avviato due procedimenti per attaccare il Golden Power italiano. Dovrebbero quindi arrivare, da Bruxelles, richieste di ritirare il decreto Golden Power messo su Unicredit, che è rimasto attivo nonostante la rinuncia all'offerta. Secondo la Direzione generale per la concorrenza, guidata da Teresa Ribera, in base all’articolo 21 del regolamento europeo sulle concentrazioni, il governo non aveva l’autorità di imporre condizioni e, facendolo, avrebbe limitato l’indipendenza delle banche e il libero mercato.
Se la commissione europea dovesse stabilire l'illegittimità del Golden Power, Unicredit potrà richiedere un risarcimento danni al Governo stesso. L’offerta di UniCredit su Banco BPM potrebbe quindi tornare in futuro, anche se dovrebbe essere ripresentata nuovamente. L'amministratore dell'istituto lombardo ha ricordato come la valutazione di Banco BPM sia cambiata significativamente dal momento dell’offerta di UniCredit, passando da 10 miliardi a 19 miliardi di euro, rendendo ogni nuova proposta più complessa da realizzare.
La questione Unicredit potrebbe essere un campanello anche per altri istituti bancari, che spesso si muovono con cautela proprio per il Golden Power. Se non si tiene però conto della nazionalità dell'acquirente, la Crédit Agricole, che sta concludendo gli accordi per il 35% di Banco BPM, rispetterebbe tutte le limitazioni imposte dal Governo.
Che cos'è il Golden Power?
Il golden power è una manovra giuridica che permette al governo, in nome della sicurezza e dell'interesse nazionale, di mettere mano su operazioni societarie in settori come difesa, energia e telecomunicazioni. è un meccanismo giuridico introdotto nel 2012 (prima c’era la golden share), che permette al governo di intervenire in nome dell’interesse e della sicurezza nazionali su operazioni societarie che avvengono in settori considerati strategici, come difesa, energia e telecomunicazioni. Sempre più spesso sta prendendo piede anche nel settore finanziario, come testimonia la manovra di aprile mossa contro Unicredit.